L’avvento delle intelligenze artificiali è destinato a cambiare il mondo: ecco le storie di chi sta già perdendo il lavoro a causa degli algoritmi. Le nuove IA hanno potenziali illimitati in termini di applicazioni professionali. Alcuni dati statistici riportano che centinaia di milioni di persone perderanno il proprio posto di lavoro. Il motivo? Nonostante sia meno affidabile, le intelligenze artificiali sono molto più economiche degli impiegati umani.
Le modernità sta portando con sé alcune caratteristiche che preannunciano scenari davvero preoccupanti. In realtà, come in ogni cambiamento, il punto fondamentale nel progresso è quello di riuscire a reagire nella maniera adatta a livello di società. Ogni modifica infatti può essere assorbita. Tutto dipende dalla rapidità con la quale ci si adatta.
Negli ultimi mesi abbiamo sentito e letto molto sull’intelligenza artificiale. Fin dalla diffusione urbi et orbi di ChatGPT, l’umanità si è resa realmente conto di cosa stesse accadendo sulla frontiera tecnologica. Le varie applicazioni dell’IA sono state snocciolate solo in maniera parziale finora. Alcune dimostrazioni, però, ci hanno lasciato intendere quanto siano poco affidabili quando si tratta di utilizzi autonomi e non controllati dagli esseri umani. Nonostante questo, però, le statistiche indicano che le aziende effettuano ricerche per cercare di adeguare i propri meccanismi all’intervento degli algoritmi. A farne spesa, sono le posizioni di lavoro degli esseri umani.
I campanelli d’allarme sono già stati suonati da esperti e istituti importanti. Goldman Sachs ha previsto una perdita di 300 milioni di posti di lavoro a causa dell’implementazione dell’IA. Sul Washington Post, nelle ultime ore, sono comparse le storie di alcuni professionisti costretti a reinventarsi a causa di licenziamenti avvenuti proprio per colpa dell’intelligenza artificiale. Si tratta di Olivia Lipkin ed Eric Fein, due copywriter americani, che ora hanno cambiato lavoro.
Il motivo è molto semplice: i clienti per cui lavoravano hanno deciso di incominciare a utilizzare contenuti generati dall’IA. Dopotutto, il mero interesse economico tira verso questa scelta: è decisamente più conveniente far svolgere il lavoro agli algoritmi. Olivia, ora, si è ritrovata a fare la dogsitter, mentre Eric punta a diventare idraulico. I posti di lavoro più al sicuro da questa ondata sono proprio i lavori manuali, che richiedono un insieme di skill umane combinate. Come cambierà il mondo, quando l’IA sarà la scelta prediletta di tutte le aziende? A quanto pare lo scopriremo presto.