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Uffici Pubblici: 218 mila lavoratori dipendenti a rischio licenziamento a causa della AI | Ecco chi rischia maggiormente nei prossimi mesi

Intelligenza artificiale: porterà via 218mila posti di lavoro – iPaddisti (depositphotos)

Il lavoro di circa 218mila dipendenti in serio rischio a causa dell’innovazione dell’intelligenza artificiale. 

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro potrebbe comportare una penuria di dipendenti pubblici nei prossimi anni.

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha, senza dubbio, comportato una serie di vantaggi in tutti gli ambiti ma, tuttavia, ve n’è uno che è stato particolarmente colpito negativamente dal suo passaggio.

Parliamo del mondo lavorativo e delle problematiche che l’intelligenza artificiale ha creato a molti dipendenti pubblici. Circa 218mila potrebbero perdere per sempre il proprio posto di lavoro.

A dichiararlo è la nuova ricerca presentata da Fpa al palazzo dei Congressi di Roma. Le previsioni mostrate annunciano che circa il 12% della quota totale dei dipendenti pubblici potrebbe vedere il proprio posto di lavoro scappare dalle proprie mani a causa dell’AI.

Perché preferire l’intelligenza artificiale

Quali potrebbero essere i compiti che verranno affidati all’intelligenza artificiale? Si tratta di poche e semplici azioni che, spesso vengono ripetute di continuo e che possono essere prevedibili e, quindi, facilmente svolte in modo automatizzato. In altri casi, la ricerca ha svelato che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale potrebbe essere di grande aiuto, soprattutto nelle attività più creative svolte dai dipendenti pubblici. In questo caso, l’intelligenza artificiale verrebbe vista come uno strumento di arricchimento per le loro mansioni.

Intelligenza artificiale vs dipendenti pubblici, ci sarà da temere? – iPaddisti (depositphotos)

Le macchine sostituiranno per sempre gli umani?

Se da una parte, l’intelligenza artificiale potrebbe agevolare se non migliorare l’approccio lavorativo dei dipendenti pubblici, vi è tuttavia una piccola percentuale che afferma con grande spavento, quanto l’ascesa di questa tecnologia possa gravare sul lavoro degli esseri umani. A commentare è il presidente di Fps Carlo Mochi Sismondi il quale afferma: “Per fronteggiare l’avvento dell’intelligenza artificiale, serve una revisione dei processi di formazione, orientata allo sviluppo di competenze come creatività, adattabilità, pensiero critico e laterale e soft skill”. Di sicuro l’intelligenza artificiale avrà un impatto decisivo sul mondo del lavoro, ma quale sarà il futuro dei lavoratori?

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Iengo Nunzia