TIM dice addio alla rete italiana: dopo decenni di servizio in tutto il Paese verrà dismessa di blocco | Milioni di utenti resteranno isolati
La compagnia telefonica Tim prevede grandi sconvolgimenti rivoluzionari per i prossimi mesi: l’avanzata tecnologica metterà a dura prova tante famiglie, alcuni rimarranno sconnessi
La tecnologia avanza, in un mondo che punta alla transazione tecnologica è importante avere dispositivi in grado di non lasciare ‘disconnesso’ nessuno, ma soprattutto è importante prendere in considerazione lo sviluppo delle velocità di rete. Si pensi ad esempio al fatto che in pochi anni siamo arrivati già al 5g, e per le reti fisse in gran parte della Nazione è già arrivata la fibra.
Tutto diventa più performante: dagli aggiornamenti dei sistemi operativi, agli stessi dispositivi che li supportano, per poi arrivare anche alla velocità di rete in grado di scambiare dati più pesanti in tempistiche sempre più brevi.
Già soli 10 anni fa, per guardare un film in streaming si era obbligati a vederli a spezzoni perché la rete non supportava il download di dati troppo massicci in poco tempo. Ad oggi invece possiamo guardare infiniti prodotti in HD senza alcuna interruzione, oppure caricare video e foto sui social in pochi secondi, azioni che diamo per scontate e che invece sono la conquista di continue ricerche del settore tecnologico.
Addio alle centrali in rame, la nuova connessione del futuro sarà la fibra: dopo la decisione di Tim tanti clienti potrebbero ritrovarsi disconnessi
Tim ha deciso definitivamente di chiudere con la connessione in rame per dare molto più supporto allo sviluppo della fibra. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha già confermato nella riunione di Consiglio del 27 settembre 2023 di approvare la chiusura di un numero rilevante di centrali, oltre 1.300 della rete di TIM.
Uno switch-off molto più ampio poi potrebbe arrivare in seconda battuta, comprendendo altri blocchi di centrali. La compagnia telefonica è propensa a dire addio alle connessioni in rame ma la Commissaria AgCom Elisa Giomi ha deciso di spiegare in una nota la sua contrarietà alla decisione. Secondo la Giomi prendere una decisione così radicale potrebbe portare tantissimi danni ai clienti che per problemi logistici, o per problemi economici, non hanno ancora l’attacco alla fibra.
In questi casi interi piccoli paesi potrebbero doversi isolare dal progresso tecnologico, ancora impossibilitati all’allaccio della fibra. Prima di fare una mossa così a tappeto sarebbe più onesto dover permettere a tutti lo switch alle connessioni più veloci e solo una volta che tutti hanno avuto la possibilità di evitare la disconnessione, prendere l’iniziativa definitiva (così come per esempio successe per il digitale terrestre mesi fa).
“La chiusura delle centrali è giustificata solo se si elimina dall’area territoriale l’intera rete in rame, altrimenti il danno alla concorrenza rischia di essere superiore al beneficio” ha specificato poi Elisa Giomi. Insomma la decisione sulle centrali in rame Tim ha aperto un divario d’opinione ma probabilmente adesso saranno i clienti a trovarsi letteralmente ‘disconnessi’.