Stipendio da €2.800 va a robot: sparisce un’altra professione ben pagata | Titolare “felice di non avere più grane”
La tecnologia viene di nuovo in aiuto del mondo del lavoro. Questa volta, a far scalpore è un simpatico robottino che aiuta nella gestione degli ordini nella sala di un ristorante.
Flavio Biondo ha presentato il suo nuovo aiutante robotico che viene utilizzato nel suo locale a Rovereto. Qui, sostiene il titolare, nessuno è stato attratto dallo stipendio lordo di 2800 euro, perciò è stato necessario l’intervento della tecnologia.
A differenza dei camerieri e dipendenti umani, il robottino può caricarsi di piatti pesanti e svolgere una grande mole di lavoro senza mai lamentarsi, infatti “Bellabot”, nonostante sia costata 20mila euro, non ha particolari bisogni e, soprattutto può lavorare in ogni momento senza mai fermarsi.
“In sala mediamente ho sette dipendenti: se il locale è pieno, il lavoro diventa durissimo e ne risente la qualità del servizio. I piatti ora sono grandi e pesanti: il cameriere non può più portarne otto contemporaneamente ma due-tre al massimo e, se il tavolo è da quattro persone, servono due giri in cucina con due commensali che attendono mentre le pietanze si raffreddano”, spiega Biondo.
“Viceversa, – aggiunge il titolare – se c’è una tavolata da dodici, il cameriere chiama Bella, la carica di piatti e la manda in cucina al lavaggio restando lui a fare il servizio “vero”. La parte “romantica” non può mancare, l’unica cosa che il robottino può fare sono i passi (22mila a settimana) e la fatica (900 portate), agevolando il cameriere che così coccoliamo e “scarichiamo” il più possibile”.
Bellabot, il robot cameriere da 20mila euro
Nel descrivere la composizione del suo team, Biondo ha specificato: “Tra La Brace e Alfio ho 44 dipendenti: una volta avevo un’ottima presenza di romeni e ungheresi, ma adesso la loro economia è ripartita in molti sono rientrati in patria”, un comportamento molto strano considerato il contratto che, in teoria, lo stipendio proposto è di 2800 lordi e con ben due giorni a settimana di riposo.
L’idea del robot cameriere è arrivata durante la pandemia, quando i clienti avevano paura del contatto umano per via del virus, e l’aiuto è rimasto tutt’ora per agevolare il personale già presente all’interno dei locali.
In ogni caso, il titolare assicura i propri clienti dicendo che: “Non arriverà il secondo robot: se dovessi avere meno persone e non poter garantire un servizio decente, piuttosto riduco le sale e il lavoro, ma non modifico la qualità”.