Spunta dagli abbissi e terrorizza tutti: mostro marino finisce per morire spiaggiato in questa località balnere | Gli oceani nascondono ancora tanti misteri
I fondali marini sono ancora quasi totalmente inesplorati, non solo per l’oscurità che pervade ogni ambiente, ma anche per la forte pressione sottomarina.
In alcune occasioni però può capitare che alcuni esemplari ancora sconosciuti facciano la loro comparsa sulle spiagge delle varie nazioni del mondo, destando interesse e, in alcuni casi, anche paura.
Qualche giorno fa è stata ritrovata nelle spiagge bagnate dall’Oceano Indiano un esemplare, rovinato dal tempo e dalla marea, di quella che potrebbe sembrare una sirena o, in ogni caso, un esemplare di cetaceo o pesce ancora sconosciuto al mondo scientifico. Nelle ultime ore però il web è stato letteralmente inondato di notizie riguardanti un altro pesce molto particolare che ha fatto la sua comparsa in California.
Sulle spiagge degli Stati Uniti è infatti stato avvistato un pesce che generalmente vive negli abissi, molto poco conosciuto e dall’aspetto inquietante. Nonostante la rarità, questo esemplare era già conosciuto dagli esperti, i quali lo hanno subito identificato come Himantolophus sagamius, una rana pescatrice che fa parte degli Himantolopihdae, una famiglia che conta solamente 23 specie in tutto l’oceano.
La rana pescatrice, ben riconoscibile dal suo aspetto singolare, vive nelle profondità del mare tra i 600 e i 1000 metri, rimanendo immerso nel buio più profondo spezzato unicamente dalla luce luminescente dei batteri.
Cosa si sa del pesce mostruoso apparso sulle rive californiane
A differenza della “sirena” delle scorse settimane, a cui non sono state fatte foto a sufficienza prima della sepoltura, il pesce californiano è stato esaminato con molta cura dagli esperti che sono riusciti a mettere le mani su un esemplare molto difficile da raggiungere e studiare.
L’annuncio al pubblico è stato dato addirittura dal Crystal Cove State Park, che comprende ben 5km di litorale americano. La rana pescatrice che è stata ritrovata in questo territorio risulta essere in condizioni incredibilmente buone di conservazione, riuscendone così a studiare ogni dettaglio.
Più nello specifico, l’aspetto caratteristico dell’esemplare femmina si presenta con la fila di denti aguzzi e l’illicio sopra la testa che ha l’obiettivo di catturare le prede grazie alla bioluminescenza garantita dai batteri simbionti presenti in quelle profondità. La femmina di questa specie, misura intorno ai 60 centimetri ed è molto più grande degli esemplari di sesso opposto, tanto che questi ultimi difficilmente superano i 4cm di lunghezza. Ciò evidenzia nuovamente l’estrema fortuna che hanno avuto gli esperti nel ritrovamento della rana pescatrice.