Sorpasso storico: per la prima volta smartphone e tablet più connessi dei computer, ma non in Italia

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Secondo le agenzie che si occupano di analisi, il mese di Ottobre ha segnato un sorpasso davvero storico, quello degli smartphone e dei tablet che superano, in numero, i dispositivi desktop connessi ad internet.

Guardandoci intorno, non sembra un dato così impressionante, perché sono tantissime le persone, almeno nel nostro paese, che si connettono dai dispositivi mobile; in realtà questo è vero solo in parte perché, se per strada l’impressione è questa, all’interno degli uffici sono ancora tantissimi i desktop connessi. E infatti questo sorpasso è avvenuto su base mondiale, e non in Italia e, più in generale, in Europa.

Dati alla mano, nel 2010 nel mondo il numero di spartphone e tablet connessi rappresentava il 3% di tutti i dispositivi presenti, dove il rimanente 97% erano i computer. E stiamo parlando dell’anno in cui Apple presentava l’iPhone 4 e il primo iPad, quindi non dell’anno di presentazione di Windows 98.

Nel mese di ottobre, invece, i dispositivi mobile connessi sono stati il 51%, superando così i dispositivi fissi che diventano meno della metà. La causa è da attribuire, in particolare, alle economie emergenti, con India e Cina che comandano su tutti; in stati molto popolati, dove il boom economico è avvenuto quando l’era dei computer stava per terminare, molte persone sono nate con un cellulare in mano senza saper usare un computer. Questo succede anche qui da noi: le maestre delle scuole elementari spesso si trovano a che fare con bambini che sanno usare benissimo un iPad ma che non sanno come si accende un computer.

Nonostante questo, però, i dati del nostro paese lo danno molto in controtendenza, come del resto i dati degli altri paesi europei: nel mese di Ottobre, in Italia i desktop collegati ad internet sono stati il 65%, contro il 30% degli smartphone e il 5% dei tablet.

Una tendenza verso il mobile che, tuttavia, si sta muovendo inesorabilmente, e sposterà sempre di più l’attenzione dei programmatori e dei produttori verso questo mercato. Insomma, quando Steve Jobs parlava della fine dell’era dei PC era ancora molto lontano dalla verità, ma indubbiamente ci aveva visto bene. Aveva visto ciò che sarebbe successo (almeno) 10 anni dopo, e che sarebbe staro sempre di più.

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