Shock in Antartide: la scoperta che mette in allarme geologi e scienziati viene rivelata al mondo | Una nuova minaccia per l’umanità
I segreti della Terra stanno riemergendo pian piano. In Antartide è stata scoperta una catena di vulcani sottomarini.
L’insieme dei vulcani scoperti, si trovano in una zona strategica e sono motivo di grande preoccupazione. Continua a leggere per scoprire perché.
Il mondo è colmo di misteri e segreti, gli studiosi sono in costante aggiornamento proprio per scoprire quante più cose possibili. Proprio come è accaduto negli ultimi giorni in cui si è verificata una scoperta alquanto impressionante.
Parliamo del rinvenimento di una vera e propria catena di vulcani sottomarini che pare si troverebbero proprio nei mari settentrionali di Antartide.
Grazie ad una spedizione, con precisione la numero 39, effettuata nel mese di marzo 2024, è stato possibile scoprire tutte le caratteristiche della catena vulcanica.
L’impressionante scoperta in Antartide: di cosa si tratta
In seguito alla spedizione in cui era presente anche Laura Bassi dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, è stato possibile scoprire che la catena di vulcani di cui tanto si parla si trova a circa 70° di latitudine sud e circa 60 km al largo della Costa di Pennell. La lunghezza è di circa 50 km e ha una larghezza massima di 15 km. A spiegare il ritrovamento è Laura Crispini, docente dell’Università di Genova e responsabile scientifica del progetto, la quale afferma: “L’area studiata dal progetto rappresenta una zona chiave per comprendere l’interazione tra i processi geologici legati ai movimenti delle placche litosferiche e l’evoluzione delle calotte glaciali Antartiche” – continua – “In passato, la zona è stata quasi per nulla investigata, soprattutto a causa della sua remota posizione geografica, spesso coperta da ghiaccio marino e caratterizzata da condizioni meteomarine estreme”.
L’obiettivo delle ricerche
Quale sarà lo scopo delle ricerche in questa zona così remota del mondo? Principalmente, sarà importante soprattutto ottenere risultati utili alla comprensione dei cambiamenti globali che interessano l’evoluzione della Terra. Di certo questa scoperta ha una sua grande particolarità che Dario Civile, ricercatore e responsabile dell’Unità di Ricerca dell’OGS: “La scoperta di una catena vulcanica giovane e caratterizzata da risalita di lava e fluidi ha implicazioni sia dal punto di vista geologico e geodinamico, che dal punto di vista fisico/chimico, nonché della composizione delle acque e delle interazioni con la biosfera”.