Scienza sconvolta: inventata sostanza organica capace di mangiare gran parte dell’inquinamento che produce l’uomo | Occasione geniale e green per salvare il nostro pianeta
Un essere vivente che si ciba letteralmente del nostro inquinamento, lo studio sta facendo passi da gigante, potrebbe essere una soluzione.
L’inquinamento è l’allarme crescente a livello globale. La crisi climatica ne è l’evidente effetto e soprattutto l’allarme che dovrebbe portarci a capire che se non invertiamo il senso di marcia, metteremo a dura prova il nostro ambiente, tanto da portarlo alla distruzione definitiva. Proprio per questo gli scienziati lavorano ormai da anni sullo sviluppo e la ricerca di batteri in grado di nutrirsi dei nostri materiali inquinanti di scarto. La ricerca che stima che le industrie chimiche scaricano da 300 a 400 megatonnellate di rifiuti industriali nei mari ogni anno.
Un team di scienziati dei materiali stanno lavorando su un “materiale vivente” ingegnerizzato, che potrebbe essere in grado di trasformare gli inquinanti chimici dei coloranti dell’industria tessile in sostanze innocue, cibandosi di essi. Si dichiarano fiduciosi dello sviluppo della sperimentazioni per far sì che si possa creare uno strumento utile a combattere un problema che altrimenti sarebbe difficile da ‘sconfiggere’ con una svolta green delle industrie.
Il “materiale vivente ingegnerizzato, contiene batteri ‘programmati’. Una struttura in idrogel molto morbida diventa ambiente di proliferazione di questi batteri ingegnerizzati. Il primo articolo sullo studio è stato pubblicato già ad agosto, sulla rivista Nature Communications, ma gli studi continuano ininterrottamente a raccontare progressi.
Come funziona il materiale creato in laboratorio che mangia l’inquinamento e toglie la tossicità alle sostanze
L’idrogel che forma la base del materiale ha proprietà simili a Jell-O: è morbido e fatto principalmente di acqua. L’idrogel del team di ricerca è composto però da un polimero del tutto biodegradabile a base di alghe chiamato proprio alginato, utilizzato anche come gelatina per alcuni alimenti. Diventa proprio un solido supporto fisico per le cellule batteriche, dandogli nutrienti e facendole riprodurre. Il team ha geneticamente modificato il DNA dei cianobatteri in modo che le cellule creassero un enzima specifico chiamato laccase.
Quest’ultimo provoca una reazione chimica con un inquinante, rompendone poi i legami chimici, può rendere non tossico un inquinante tossico. L’esperimento sta funzionando sui coloranti dei Jeans, che sono quelli più inquinanti nelle acque, si è infatti scoperto che il materiale ha tolto tutto il colore dalla maggior parte del colorante in circa dieci giorni. Aggiungendo alla soluzione la teofillina, si può poi distruggere le cellule batteriche per far sì che non siano poi loro a diventare inquinanti. In questo modo si creerà un vero e proprio ciclo di distruzione dell’inquinamento.