Scandalo Telegram: milioni di utenti furiosi | Cosa sta succedendo
Telegram starebbe fronteggiando uno scandalo che metterebbe a repentaglio la sicurezza degli utenti.
Nel giro di pochissimo tempo, abbiamo assistito a un notevole cambiamento del sistema di comunicazione tra le persone. Se infatti fino ai primi anni 2000 facevamo uso degli SMS, ad oggi il sistema è stato cambiato a favore di altri mezzi che consentono una comunicazione efficace (e gratuita) tra le persone.
Questo ha permesso di comunicare semplicemente facendo uso della connessione a internet, a differenza degli SMS che necessitavano di un certo costo.
Il successo degli smartphone
Per non parlare poi dell’avvento degli smartphone, che hanno fatto della connessione a internet il proprio punto di forza da cui partire, riuscendo nel giro di pochissimo tempo a conquistare svariati utenti in tutto il mondo, forti anche delle centinaia e centinaia di modelli proposti di anno in anno da parte delle principali compagnie produttrici, tra cui in particolare Redmi, Xiaomi, Apple, Samsung e tante altre ancora.
Una delle principali innovazioni apportate dagli smartphone è consistito nell’introduzione della messaggistica istantanea, che ha permesso di inviare messaggi tra gli utenti in maniera completamente gratuita. Tra le principali app di messaggistica ricordiamo soprattutto WhatsApp, inizialmente nata a pagamento per poi diventare gratuita in un secondo momento, seguita subito dopo da Telegram, che ha fatto del sistema di crittografia avanzata il suo punto punto di forza da cui partire.
Lo scandalo di Telegram
Oggi nello specifico ci concentreremo su Telegram, dal momento che recentemente si sarebbe verificato un vero e proprio scandalo che avrebbe interessato milioni e milioni di utenti. Nella fattispecie lo scandalo riguarderebbe la fuga di documenti privati degli utenti, che sarebbero stati venduti proprio all’interno della piattaforma stessa. Ad essere interessarti sarebbero stati in questo caso alcuni funzionari provenienti dal Bangladesh, i quali hanno prontamente venduto centinaia e centinaia di dati personali ad una banda di cybercriminali malintenzionati.
Entrando maggiormente nello specifico a confermarlo sarebbe stata una lettera proveniente direttamente dal generale di brigata Mohammad Baker, vale a dire il direttore del National Telecommunications Monitoring Center (NTMC). Rimangono a questo punto diverse perplessità per quel che riguarda il sistema di sicurezza di Telegram, probabilmente ancora aperto a falle di questo tipo, che dovranno necessariamente essere modificate in futuro per tutelare la sicurezza degli utenti. Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori aggiornamenti in merito a questa annosa situazione da parte di Telegram, che siamo certi non tarderanno ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi a venire.