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Come si dice? Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. Samsung era già stata beccata imbrogliare i risultati dei benchmark con il suo smartphone top di gamma Galaxy S4, e adesso la storia si ripete con il phablet Galaxy Note 3.
Gli esperti del sito Ars Technica hanno infatti scoperto che l’azienda sud coreana, nonostante lo scandalo del Galaxy S4, ha deciso di barare anche nei benchmark effettuati tramite il recente Galaxy Note 3, che vi ricordiamo è già in vendita in Italia al prezzo suggerito di 729 euro.
I primi sospetti sono nati quando il Galaxy Note 3 è stato messo a confronto con l’LG G2, device che ha praticamente lo stesso hardware del rivale. In alcuni test, il Galaxy Note 3 ha registrato dei risultati nettamente superiori rispetto all’LG G2, troppo elevati per essere senplicemente legati a qualche migliore ottimizzazione del software.
I colleghi di Ars Technica si sono quindi messi d’impegno, e attraverso alcuni strumenti di monitoraggio della CPU hanno scoperto che il Galaxy Note 3 in determinati benchmark attiva tutti e quattro i core del processore Qualcomm Snapdragon 800 alla frequenza massima di 2.26 Ghz. Non si tratta affatto di una mossa giusta, anche perchè nell’utilizzo reale soltanto un core della CPU è attivo, alla frequenza di 300 Mhz.
Diffidate quindi dai risultati dei seguenti benchmark: Geekbench 3, GFXBench, Benchmark Pi, Linpack, Quadrant. Praticamente tutti i bench più popolari per Android.
Questa notizia di oggi ci conferma che Samsung è un’azienda tutt’altro che seria, perchè una mossa del genere equivale a prendere in giro i possibili acquirenti. La cosa più grave è che questi aumenti di potenza non sono generali (cosa che avrebbe senso con le app più pesanti ed esose di risorse), bensì legati esclusivamente ad alcuni benchmark. I tecnici di Samsung hanno quindi volontariamente deciso di barare nei risultati dei benchmark.
Come al solito, state in guardia. Non lasciatevi ingannare dalla chiacchiere di marketing, e lasciate perdere le dichiarazioni di “pura potenza” in uno smartphone, phablet o tablet. Perchè tanta potenza alla fine è inutile in un device portatile, ci sono altri fattori molto più importanti, come l’autonomia, l’interfaccia utente e i servizi messi a disposizione dell’utente.
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