In tema di risparmio, la scelta della classe energetica è fondamentale. Come effettuarla al meglio?
In un periodo come l’attuale, contraddistinto contemporaneamente dalla crisi energetica e dall’inflazione, ottenere un certo risparmio in bolletta è qualcosa che preme ad ampie fasce d’utenza.
Nel tema considerato, un ruolo di primaria importanza è detenuto proprio dalla classe energetica degli elettrodomestici. Il consumo degli stessi infatti, dovrebbe essere tenuto il più possibile sotto controllo, laddove si voglia produrre un risparmio concreto. Vediamo dunque come poter effettuare nel migliore dei modi tale scelta.
Optando per una classe energetica elevata, si operà in realtà per un efficientamento energetico in casa. Si tratta ovverosia di una scelta di qualità, in grad d’impattare positivamente sulla sostenibilità ambientale, senza gravare ulteriormente sulla produzione energetica, che in questo periodo è anche a corto di risorse.
Oltre a, chiaramente, il tema del risparmio per sé o il proprio nucleo familiare. La classe energetica dev’essere esposta obbligatoriamente per legge su ogni elettrodomestico, in coerenza con quanto stabilito in sede Ue. Naturalmente, anche i prodotti venduti online non fanno eccezione rispetto a tale normativa. Vediamo quindi come leggere correttamente la relativa etichetta, così da poter operare la scelta migliore.
Sull’etichetta in dotazione ad ogni elettrodomestico sono presenti diversi dati utili. Oltre a quelli sulla classe energetica, vi troviamo l’indice di rumorosità dell’elettrodomestico, espresso in decibel, e poi altri dati quali l’indicazione specifica del modello e tutte le sue caratteristiche, il brand, ecc.
In merito alla classe energetica, troveremo sulla sinistra dell’etichetta una scala in 7 colorazioni diverse, ognuna corrispondente ad un grado d’efficientamento energetico. Si va dal verde più acceso e marcato che costituisce il top in termini di consumi energetici a parità di prestazioni, passando per il verde più chiaro, ed un verdino tenue. Questi ultimi indicano dei livelli subalterni rispetto al primo, ma comunque sempre fattibili per i consumi.
Di queste ultime due fasce la prima è buona e l’altra ad un livello molto accettabile. Il livello giallo è quello intermedio. Si finisce poi verso quelle che sono le classi dai consumi meno ottimali alla luce delle attuali tecnologie, rispettivamente indicate con fascia giallo-arancione, arancione, e infine rossa.
Per le classi più efficienti abbiamo parlato rispettivamente di quelle indicate (stante alla nuova denominazione) con A, B, C. La classe intermedia è la classe D, e quelle meno ottimali le classi E, F, G. Si consideri che nella nuova classificazione la G corrisponde all’ex classe A, pertanto si è comunque su dei livelli buoni in relazione alla configurazione precedente, ma si può fare davvero molto di più per le tecnologie attuali.
Laddove vi sia la possibilità economica, puntare su un elettrodomestico dalla classe estremamente elevata (A e B in particolare) consente di ammortizzare la spesa in un periodo per niente lungo. Per potersi orientare, sulla medesima etichetta è indicato il consumo annuo dell’apparecchiatura in kWh.