Pochi giorni fa l’ospedale spagnolo è stato spettatore di un evento estremamente importante ovvero il primo trapianto di polmone effettuato con l’aiuto della chirurgia robotica.
Le applicazioni dell’intelligenza artificiale e della robotica sono ancora del tutto inesplorate tuttavia i risultati sono molto più che promettenti. La collaborazione tra uomo e macchina sembra essere proprio sulla buona strada
L’AI entra a gamba tesa anche in uno degli ambienti lavorativi più delicati che si conosca: la chirurgia. In questo campo della medicina anche il più piccolo errore può portare a danni incredibilmente elevati, in un trapianto di polmoni ad esempio sono tante le cose che potrebbero non andare come previsto ma è proprio grazie all’aiuto della robotica che l’esito dell’intervento ha avuto risonanza mondiale.
La procedura è avvenuta sotto l’occhio attento dell’équipe medica dell’ospedale Vall d’Hebron a Barcellona dove un uomo di 65 anni è riuscito ad avere un nuovo polmone in sostituzione al proprio precedentemente danneggiato da una grave fibrosi polmonare.
Manel Balcells, Ministro della Salute della Catalogna ha dichiarato: “Oggi siamo orgogliosi di presentare una tecnica pionieristica realizzata dal Sistema Sanitario Catalano che contribuisce al miglioramento clinico di tutti i pazienti a livello internazionale”.
Il robot “Da Vinci”, creato nel 2000 ha portato a termine l’intervento in maniera molto meno invasiva rispetto all’uso delle tecniche tradizionali, infatti per il trapianto di polmone sono state necessarie solo delle piccole incisioni di qualche centimetro che ha permesso al paziente di risvegliarsi quasi privo di dolori e con una prospettiva di guarigione estremamente veloce.
Nonostante la comunità medica sia estremamente entusiasta del risultato ottenuto e delle previsioni sull’uso futuro dei robot in sala operatoria, c’è chi ancora non riesce a convincersi che l’utilizzo di tale strumentazione possa essere un aiuto così significativo, elencando rischi come il mancato controllo delle macchine o la creazione di gravi danni ai pazienti sotto anestesia.
Albert Jauregui, capo del dipartimento di chirurgia toracica e trapianti polmonari dell’ospedale in cui è stato eseguito l’intervento ha però affermato che le tecniche utilizzate durante l’operazione non dovranno essere limitate alla Catalogna o alla Spagna, infatti saranno presto illustrate agli specialisti operanti in tutto il mondo perché tramite l’utilizzo di tali procedure si potranno aiutare ancora più persone bisognose, garantendogli una guarigione totale, veloce e quasi indolore.