L’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente nelle vite private e nel mondo del lavoro, esperti infatti concordano sul fatto che l’AI avrà un impatto significativo sul futuro, in molti però temono i licenziamenti.
Molte categorie di lavoratori che ad oggi rappresentano una base solida della società potrebbero essere sostituite da macchine ed algoritmi, arrivando ad aumentare notevolmente il livello di disoccupazione mondiale. Il processo sembrerebbe addirittura essere già avviato.
Diverse aziende stanno lentamente sostituendo i propri lavoratori con le macchine e le intelligenze artificiali in quanto queste sono sviluppate per automatizzare i compiti che richiedono intelligenza e ragionamento, come ad esempio la risoluzione dei problemi, l’analisi dei dati ed il riconoscimento di pattern.
L’AI è dotata di apprendimento automatico, proprio per questo può essere comodamente programmata per svolgere anche i lavori più difficili e noiosi senza mai fermarsi. A differenza degli uomini infatti i robot e le intelligenze artificiali non godono di diritti, non hanno bisogno di permessi, pause o riposo e rappresentano un’alternativa davvero economica ed efficiente messa a disposizione dei datori di lavoro.
Anche se le funzionalità e le applicazioni dell’AI e della robotica sono ancora quasi inesplorate molte grandi aziende hanno cominciato un processo di sostituzione dei lavoratori licenziando centinaia di dipendenti. Walmart ed IBM ad esempio hanno lasciato a casa più di 8000 persone.
Poiché l’AI è programmabile per svolgere compiti ripetitivi e prevedibili senza alcuna interruzione esistono delle categorie di lavoratori che sono attualmente più a rischio licenziamento, nello specifico presto il mondo potrà fare a meno di addetti alla produzione, all’assemblaggio, alla logistica ed al supporto tecnico, lasciando magazzini e fabbriche completamente in mano ai robot intelligenti.
I lavori usuranti di questo genere però non sono gli unici ad essere colpiti dall’avanzamento dell’intelligenza artificiale in quanto grazie ad essa si possono svolgere compiti legati alla contabilità, all’analisi dei dati ed alla pianificazione finanziaria, escludendo così anche tutte quelle mansioni in forte ascesa e che necessitano di studi e ragionamento logico.
Secondo gli esperti le professioni che più saranno al sicuro anche nei prossimi anni sono quelle in cui è richiesta una forte componente emotiva, come il lavoro sociale, la psicoterapia e l’assistenza sanitaria. Lavori del genere difficilmente potranno essere sostituiti dalle macchine in quanto si basano sul rapporto umano, sull’empatia e sulla fiducia.