Quip e gli analisti si schierano contro Office su iPad

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L’arrivo di Office su iPad è stato rimandato diverse volte e l’attesa comincia a essere estenuante, ma la domanda che stamattina si è posto Reuters è “Perché Microsoft ha realmente bisogno di lanciare Office su iPad?”. Quesito lecito e che potremmo porci anche noi, d’altronde il colosso di Bill Gates non ha sicuramente bisogno di continuare ad acquistare fette di mercato, pur vivendo in un commercio dinamico e che pretende l’eterno movimento e il divenire. La risposta potrebbe arrivare immediatamente notando che un gruppo di imprenditori, avviata una start up chiamata Artivest Holding Inc., con base a New York, ha creato Quip, un’app che potrebbe creare non pochi fastidi alla Microsoft.

Quip non è altro che un algoritmo che permette di leggere i documenti Word ed Excel sul proprio iDevice e a confermare la bontà del prodotto è David Levine, Chief Investement Officer dell’Artivest: «Se qualcuno mi manda un documento in Word, gli dirò di inserirlo su Quip. Se sto tornando a casa o sto andando a un appuntamento io potrò leggere o modificare sul mio iPad il documento Word». Ribatte anche John Case, il responsabile del marketing: «È chiaro che Word resta un prodotto di larga diffusione: quando l’utente vuole lavorare su qualcosa di grande hanno bisogno di usare Office». 

Quindi mentre Microsoft conferma di avere una versione pronta per iPhone e iPad di Office da lanciare, completata e pronta, c’è chi riesce a ingegnarsi e a creare delle scappatoie che danno da un lato la possibilità alla major americana di rimandare ancora di più la release della suite, ma allo stesso tempo la rimpiazzano in maniera abile e diretta. Analogamente gli analisti confermano che il momento di Office potrebbe oramai essere superato: le app che su supporti mobile riescono ad avere la meglio sono Dropbox o Evernote, come conferma anche Ted Schadler, analista della Forrester: «Ora si punta a essere ovunque: le app di punta adesso non sono Word o OneNote, ma Evernote».

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