Pubblica Amministrazione: ora arriva Camilla a darci una mano e velocizzare le lunghe file della burocrazia | Ecco come utilizzarla subito ed al meglio
Arriva l’AI anche nella pubblica amministrazione: Camilla è il nuovo software che dovrebbe dare una mano a velocizzare la burocrazia italiana, aiutando i dipendenti alla compilazione delle pratiche
Continuano gli sviluppi di AI in tutti gli ambiti, il Piemonte, in particolare il CSI, lavora sul primo prototipo di assistente alla pubblica amministrazione: servirà per agevolare il lavoro e rendere le file d’attesa meno lunghe. Si chiama Camilla ed è stata candidata ad essere una delle prime meta-human concierge della PA in Italia. Si tratta di un prototipo che dovrà ancora essere ‘raffinato’ ma ha già fatto il suo primo debutto in occasione del convegno sull’Intelligenza Artificiale che è stato organizzato proprio da CSI Piemonte.
Al momento Camilla è in grado di rispondere a tutte le domande su CSI Piemonte e sulle sue attività. Il progetto si pone come obiettivo la creazione di un assistente che accompagna i cittadini sul digitale per aiutarli a essere autonomi nell’utilizzo dei servizi della Pubblica Amministrazione, per cercare di limitare il più possibile il bisogno di assistenza. In questo modo si cercherà di velocizzare lo scorrimento delle lunghe liste d’attesa.
Oltre al lavoro sul digitale, Camilla potrebbe anche essere ‘assunta’ per lavorare in sede. Si è immaginato in un primo momento di far interloquire l’AI con i dipendenti, prima di farla scendere in campo per i clienti, in questo modo sarà comunque d’aiuto per lo svolgimento delle pratiche e nel frattempo imparerà sempre più nozioni, per poi poterla utilizzare come centro informazioni h24 per chi si presenterà in sede.
Le novità di Camilla, la possibile assistente AI per la pubblica amministrazione: il CSI Piemonte racconta il progetto
Inoltre, la generazione di contenuti o documenti potrà essere automatizzata, oppure potrà aiutare a estrarre informazioni dalle mail ricevute dalla PA. Quelle attività ripetitive che fino ad oggi hanno sempre rallentato il processo burocratico potranno essere svolte in pochi minuti dall’assistente e poi solamente revisionate dai dipendenti.
Si sta continuando a lavorare sull’interfaccia, perché l’avatar che si presenterà poi al pubblico potrà anche essere in grado di capire il linguaggio dei segni attraverso i sensori della possibile futura installazione, che rileveranno il movimento delle braccia e delle mani delle persone che si presenteranno allo sportello informazioni. Insomma, l’invenzione piemontese potrebbe rivelarsi un sostanziale aiuto per la problematica italiana legata ai servizi troppo lenti della pubblica amministrazione: si dovrà solo capire come impostare l’AI entro i limiti consentiti dalla legge a tutela dei dati del singolo cittadino che ne farà utilizzo.