Progetto “Invisible Hand”: Siri potrebbe controllare totalmente i dispositivi entro tre anni
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Le tecnologie per il riconoscimento vocale si stanno facendo sempre più interessanti, e lo abbiamo visto in questi anni riguardo a come, da ormai cinque anni, Siri si è evoluta. Dal cambiamento di voce, all’aumento del numero di funzioni che può avere (migliorato ancora di più in iOS 10, tra l’altro), sappiamo da alcuni rumor che questo miglioramento è solo all’inizio, e un domani potremo probabilmente interagire con il nostro iPad o il nostro iPhone solo con le parole.
Questo progetto si chiamerebbe “Invisible Hand”, Mano Invisibile, e darebbe in pratica a Siri il controllo totale e assoluto sul dispositivo, il che non è poco. Anzi, è molto.
La logica sarebbe in pratica quella di fare a meno delle mani durante l’utilizzo, e non solo in auto: anche nelle interazioni normali, ad esempio, se io mi trovo su una pagina web e non voglio premere il tasto indietro dico “Torna indietro”, e Safari lo fa da solo, senza biaogno che io faccia qualunque altro tipo di azione. Dicendo, insomma, il controllo che voglio utilizzare senza toccare nulla l’iPad lo eseguirà.
Detto così potrebbe sembrare qualcosa di fantascientifico, ma del resto pensare di poter parlare con un cellulare era fantascientifico una decina di anni fa; le acquisizioni di startup che si occupano di riconoscimento vocale e IA ci fanno capire quale sia l’interesse di Apple per queste tecnologie, che sembrerebbe passare da un punto ben preciso: l’eliminazione stessa della schermata di Siri.
Proprio così: se ora dobbiamo dire “Ehi, Siri” o premere un tasto per eseguire qualunque azione, un domani potrebbe non essere necessario niente di tutto ciò, e confondersi sarebbe inpossibile per l’iPad perché riconoscerebbe la nostra voce dalle altre voci.
Insomma, sarebbe possibile usare l’iPad completamente con la voce, relegando l’utilizzo delle dita solo alle operazioni più complesse come il fotoritocco.
Che cosa ne pensate di questo progetto? Vi sembra plausibile e pensate ci arriveremo? E, se ci arriveremo, cambierà il modo di utilizzare i nostri iPad, specie per lavoro?
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