Prodotto il Mantello dell’Invisibilità: funziona come quello di Harry Potter e ti protegge da satelliti e dispositivi spia | In Ucraina sta cambiando le sorti della guerra
Il mantello dell’invisibilità potrebbe cambiare le sorti della guerra in Ucraina. Lo immaginiamo per via della saga di Harry Potter, ma lasciando stare la magia, adesso si parla di realtà: i massacri potrebbero essere evitati
Uno scienziato dei materiali ucraino, dopo il massacro di Bucha del 2022, ha deciso di cimentarsi nella costruzione di una sorta di mantello dell’invisibilità. Per essere più chiari e far arrivare il concetto nell’immediato, può essere utile far riferimento al mantello della saga di Harry Potter: quando i maghi lo indossavano, sparivano agli occhi degli altri. Questo è quel che adesso avviene in Ucraina, ma in modo un po’ differente.
Il mantello in questo caso serve a salvarsi la vita, evitando stragi come quella di Bucha, rendendo le persone ‘invisibili’ agli ‘occhi’ dei droni russi. Negli ultimi mesi, in Iran hanno fatto un upgrade nei droni Shahed-136, quelli che vengono spediti in Russia per l’esercito.
Questi droni sono kamikaze, ciò significa che si autodistruggono una volta individuato il soggetto, schiantandovisi sopra. Ciò che fino ad ora permetteva alle papabili vittime di salvarsi era il rumore del motore: si sentiva a distanza di km e le persone avevano il tempo di rifugiarsi. Il nuovo potenziamento rende i droni delle vere macchine dell’inferno in quanto ormai silenziosi, agiscono senza lasciare scampo.
La risposta ucraina ai nuovi droni russi: il mantello dell’invisibilità, o Phantom Skin, risulta essere un repellente ai massacri
La controbattuta ucraina risponde con mantelli dell’invisibilità. Secondo l’agenzia stampa online del Regno Unito inews, si tratterebbe di teli creati con un materiale plastico nero, in grado di nascondere il segnale di calore emesso dagli esseri umani o dalle attrezzature militari. In questo modo chi lo indossa riesce a diventare invisibile ai sensori termici usati dai droni russi.
Lo scienziato che ha guidato il progetto non ha lavorato da solo; la “Phantom Skin” è stata infatti sviluppata dalla società tecnologica militare ucraina Spets Techno Expert (STE). L’idea non è solo quella di salvare militari e civili dagli attacchi, ma anche di sviluppare una copertura per i soldati feriti, proteggendoli dalle telecamere di visione notturna installate sui droni prima dell’evacuazione dal campo di battaglia.
Si potrebbe avere una protezione a tutto tondo che da una parte aiuta l’esercito nella guerra di difesa, dall’altra salva la popolazione dalle stragi. Nonostante possa sembrare un ottimo metodo per evitare vittime, la verità è ben distante. Questo perché come accennato precedentemente, i droni sono sempre più all’avanguardia e data la loro nuova silenziosità potrebbe risultare molto difficile mettersi in salvo prima dell’attacco.