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I meno giovani sicuramente ricorderanno la moda che negli anni ’90 colpì tutti i giovani: era il Tamagochi, un dispositivo che arrivava dal Giappone e che in un ovetto di minuscole dimensioni ci dava la possibilità di crescere, istruire, alimentare e affezionarci a un animaletto contenuto al suo interno. Dovevamo rispondere a tutti i suoi bisogni e fare in modo che si sentisse sempre a suo agio. Lo sconforto arrivava al momento della morte del nostro animaletto, che quindi sanciva la fine del gioco e l’inutilità del Tamagochi. Precursore del gestionale videoludico, ora per iPad tra le app più vendute della settimana troviamo Pou, un prodotto che richiama moltissimo la gestione del Tamagochi.
L’idea di personalizzare una Pou è sicuramente ironica e molto fuori dal coro, ma non creerà problemi a chi vuole lanciarsi in questa analoga avventura, anche inusuale. Potrete sbloccare nuovi wallpaper che faranno da sfondo alla vostra sala del custom, oltre che vestire, accudire e testare nuove combinazioni chimiche lanciandovi nel personale laboratorio della vostra Pou. Potrete anche condividere le vostre creazioni e far incontrare le varie Pou con i vostri amici creando sempre nuove storie e nuove realtà. Al momento, però, il tutto si limita a una gestione “in casa” del vostro accudito, senza espatriare fuori dallo schermo dell’iPad.
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