Clamoroso attacco terroristico al cuore del comando americano. Il Pentagono è in fiamme e una colonna di fumo si eleva in cielo: ma è tutto un fake. La notizia è stata rimpallata da molti servizi di informazione internazionali autorevoli, salvo poi scoprire che si tratta di un’immagine creata con l’intelligenza artificiale. Il caso diventa così scolastico sui potenziali rischi legati all’utilizzo intensivo dell’IA.
Nelle ultime settimane stiamo assistendo a qualcosa di incredibile nello scenario tecnologico. Le trasformazioni che si stanno verificando a livello personale per ognuno di noi stanno rivoluzionando l’intera società. Qualche resistenza ancora è presente, e bisognerà capire come il genere umano ne uscirà fuori. Il resto, però, è un dato di fatto: gli strumenti che abbiamo in mano al giorno d’oggi hanno delle capacità pressoché illimitate.
L’intelligenza artificiale accende un dibattito infuocato che nemmeno le autorità riescono a placare. Abbiamo già visto il CEO di OpenAI Sam Altman salire a Capitol Hill, al cospetto del Senato Americano, per invocare a gran voce un aiuto dall’alto. Le università americane sembrano indecise: prima condannano gli algoritmi, poi li accolgono e chiedono scusa. Apple autorizza la diffusione dell’app di ChatGPT sui suoi sistemi, ma ne vieta l’utilizzo ai suoi dipendenti. Insomma, il caos è abbastanza evidente.
Il problema principale e immediato risiede nelle capacità generative dell’IA, la quale può creare testi, immagini, video e canzoni mai esistite. Qualcuno le può anche spacciare per vere. Questo è quanto accaduto nelle ultime ore, con una foto che ha fatto il giro del web in men che non si dica. L’immagine riprendeva una sezione del Pentagono, il QG della Difesa statunitense, a fuoco. Un vero e proprio attacco terroristico verificatosi nel cuore degli USA. Anche i grandi sistemi d’informazione internazionale si sono mossi per diffondere la news.
Tra queste RepublicTV, con sede in India. Il problema è che l’immagine non è vera, ma è stata evidentemente genere dall’IA. Non che sia facile riconoscere l’infondatezza della situazione ritratta, ma uno sguardo attento permette di rilevare i classici “errori” che l’intelligenza artificiale commette nella creazione di questi ritratti. Tempo fa, qualcuno aveva dimostrato le capacità dell’IA cercando di stimolare il dibattito pubblico diffondendo le false foto di un funerale di un personaggio politico italiano di rilievo. Il rischio fake news è sempre più reale.