Ora Solare: ecco quando arriverà nel 2023, le attuali proposte e cosa potrebbe cambiare | Tutta speculazione o reale risparmio?
L’ora solare tornerà a breve, ma qual è la decisione del Parlamento Europeo in merito alla questione? Le proposte e le motivazioni legate alla volontà di cambiamento
La stagione autunnale si avvicina e, con essa, anche il ritorno all’ora solare. Come ben sappiamo il nostro anno solare viene diviso in due orari: l’ora legale (quella in cui attualmente siamo), e l’ora solare. Si tratta di un costrutto sociale dovuto all’organizzazione dell’alternanza luce-buio che ‘interferisce’ sui nostri bioritmi, ma soprattutto sull’intera economia. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023 dovremo spostare le lancette dell’orologio un’ora indietro, entrando ufficialmente nell’ora solare.
L’argomento è diventato d’interesse europeo ormai da anni: in particolare il focus sul risparmio energetico, necessario a far fronte alla crisi energetica degli ultimi decenni, ha spinto l’Europa a rivalutare l’ora legale come unica soluzione per tutto l’anno. L’ora solare ci farebbe guadagnare 60 minuti di luce in più al mattino, ma le giornate si ‘accorcerebbero’ di un’ora alla sera, facendo arrivare prima il buio.
Con le nostre vite lavorative sempre più intense rimarrebbe poco tempo da vivere nel pomeriggio per via del buio, e tutto questo ha iniziato ad impattare negativamente anche sull’umore e sulla salute dei cittadini. Per questo già da tempo in Europa, e anche in Italia, si discute dell’abolizione del cambio dell’ora: sono in molti infatti coloro che sostengono i benefici dell’adozione dell’ora legale durante tutto l’anno.
Il cambiamento sull’ora solare e le proposte dell’ora legale unica: i vantaggi in termini economici e di salute
Il cambio dell’ora solare all’ora legale è stato introdotto in Europa dal 1966. I vantaggi riscontrati dall’introduzione dell’ora legale sono stati tanti, secondo un’analisi di Terna, la società di distribuzione dell’energia elettrica, grazie all’ora legale dal 2004 al 2022 in Italia il minor consumo di energia elettrica è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh. Un sostanziale risparmio di circa 2 miliardi di euro. Sembra quindi che un’ora di luce in più nel pomeriggio possa avere un impatto rilevante sul risparmio energetico e non solo, anche sulla salute e sul benessere psico-fisico dei cittadini.
Per prima cosa, vivere più ore alla luce naturale stimola il buon umore e consente di svolgere per più tempo attività all’aperto: i medici ripetono quotidianamente quanto sia importante l’aver del tempo da spendere all’aria aperta, magari facendo sport o in compagnia. È una delle poche soluzioni concrete alla sedentarietà dettata dalla maggior parte dei lavori di oggi che impongono uffici e computer.
Le problematiche di salute dovute al cambiamento d’orario: ansia e insonnia sono acuite dall’ora di luce in meno
Inoltre, non c’è da dimenticare anche un altro dettaglio: il cambio di orario in molte persone genera una sensazione di stress e ansia che influisce negativamente anche sull’organismo che si vede costretto a modificare i propri bioritmi. I problemi che nascono più spesso, o che si acuiscono, sono appunto insonnia, sonno frammentato e difficoltà nel gestire gli impegni quotidiani. A questo aspetto si aggiunge il fatto che ci siano state 200 mila tonnellate di Co2 in meno immesse nell’atmosfera.
“Il Parlamento Europeo ha approvato con l’84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale” ha spiegato Alessandro Miani, presidente di Sima, ma al momento non c’è ancora chiarezza sulla decisione italiana.