Noto gestore di telefonia mobile si prepara a chiudere per sempre i battenti. Gli utenti non possono effettuare più nessuna operazione.
Grave blocco che pare non trovare una via d’uscita per il gestore Rabona Mobile. Il sito ufficiale pare essere ancora attivo.
Dopo quasi due mesi dall’inizio degli blocchi da parte del gestore Rabona Mobile, si hanno alcuni aggiornamenti. Questa volta però, questi non fanno altro che demoralizzare ancora di più gli utenti.
Attualmente chi ha come gestore Rabona può solamente ricevere sms e chiamate, nulla di più. Ma qual’è il motivo principale di questo grave blocco che si è prolungato nel tempo?
Il gestore pare non battere ciglio e non annuncia alcun cambiamento, anzi, la situazione sembra essere sempre la stessa dato che dal sito ufficiale è ancora possibile attivare una ricaricabile. Ma converrà?
Tutto ciò che abbiamo a disposizione da parte del gestore è solo una lettera destinata ai consumer dove il gestore spiega le ragioni di questo particolare periodo cui la società sta andando incontro. Rabona si mostra particolarmente comprensiva e, rivolgendosi ai clienti e all’associazione dei consumatori afferma: “mai avremmo voluto vivere il dramma di questo comunicato e tantomeno farvi patire i disagi degli ultimi due mesi, nei quali, soffrendo e lottando, abbiamo continuato a batterci, anche per Voi, subendo ogni forma di ingiustizia e dileggio”. La società racconta, inoltre, che il silenzio prolungato e l’assenza di giustificazioni erano in realtà un modo per salvaguardare i consumatori e l’azienda stessa la quale ha perso ingenti quantità di denaro proprio perché molti rivenditori di telefonia mobile hanno rifiutato di vendere la sim dell’operatore virtuale. Ma cosa ha causato tale problematica? Continuate nella lettura per scoprirlo.
L’inizio della discesa è da riportare proprio ai rapporti tra le tre società che, man mano, hanno mostrato segni di cedimento. Ed è proprio in questo preciso momento che sono iniziati i disagi per gli utenti. Riprenderemo ora alcune parole della lettera per meglio capire la condizione di Rabona: “Avendo informato l’Autorità dell’indebita pressione, ci siamo illusi che Vodafone e il suo braccio operativo, l’aggregatore Plintron, rispettassero le direttive impartite o che, comunque, l’AGCOM, vigilasse sul loro rispetto. Quando, però, Plintron ha cominciato a mettere in atto il cronoprogramma di distacco unilaterale voluto da Vodafone, abbiamo appreso che qualcuno all’interno dell’Autorità ha avuto informali iterazioni con l’aggregatore che, forte del sostegno che afferma di aver ricevuto, ieri ha spento anche la voce dei nostri clienti”. Insomma, di certo una situazione più che complicata di cui non si conoscono ancora gli sviluppi futuri.