Arriva la nuova riforma fiscale con il Decreto Riscossione. Quali saranno le novità a cui i contribuenti dovranno far fronte?
Il Consiglio dei Ministri approva il decreto legislativo per la riscossione. Novità in arrivo in merito alla rateizzazione dei debiti.
Lo scorso 11 marzo è stato approvato il nuovo schema del decreto legislativo che regolamenta la riscossione dei debiti. Si tratta di una vera e propria riforma fiscale suddivisa in circa 17 articoli.
Tra le novità in atto, ci saranno alcune che regolamentano le disposizioni in materia di riscossione e altre invece rappresenteranno disposizioni complementari.
Ma cosa accadrà alle vecchie cartelle? Secondo le prime disposizioni, potrebbe esserci una pulizia totale e potrebbero essere varate rateizzazioni lunghe fino a 10 anni.
La riforma di cui abbiamo accennato precedentemente, ha come principale obiettivo quello di intervenire in modo organico per assicurare al sistema maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza per soddisfare quelli che sono i diritti dei contribuenti. Sarà premura dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione di effettuare una pianificazione annuale che tendi a salvaguardare i crediti tributari affidati dai vari enti mediante diversi tentativi di notifica delle cartelle di pagamento. Ma quali sono i principali piani della nuova Riforma Fiscale? Si parla molto della possibilità di prevedere un allungamento dei tempi per saldare i debiti con il fisco, fino a 10 anni, passando dalle 71 rate attuali fino ad un massimo di 120. Ma sembra proprio che le novità non si fermino qui.
Altro importante cardine di questo decreto è il discarico automatico, ovvero, le cartelle che non sono state riscosse entro cinque anni, verranno eliminate. Come affermato dal viceministro all’Economia, Maurizio Leo, lo scopo di queste nuove procedure consiste proprio nell’aiutare “chi vuole pagare ma non riesce” e, prosegue “continueremo a lottare contro i furbetti”. Insomma, si tratta di un decreto che potrebbe davvero fare la differenza e che, soprattutto consentirà ai cittadini di “pagare tutti per pagare meno e pagare meno per far pagare tutti”, come afferma il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.