Nuove sanzioni in arrivo per la Apple nel caso eBook

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Si dice epopea, che dal greco significa comporre una narrazione, perché la storia è solitamente ingente, lunga, possente. Ma a volte l’epopea, nel gergo odierno, può trasformarsi in qualcosa di infinito, in una polemica avviata e che non conosce fine: il che ha assolutamente un’accezione negativa. È quello che sta succedendo alla Apple nel caso che vede come attore dell’accusa il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America, il DOJ, e come oggetto del contenzioso la causa relativa al carrello degli eBook della Apple.

Sarebbero state ritrovate, infatti, nuove email attribuite alle mani di Steve Jobs, fondatore ed ex CEO della Apple che in qualche modo avrebbe tentato, negli anni precedenti al boom degli eBook su iDevice, di convincere in maniera non del tutto corretta gli editori ad accettare l’esclusività della cessione dei propri contenuti all’azienda di Cupertino. Apple, già condannata, ora rischia di subire una pena ancora maggiore. L’accusa è sempre quella di cospirazione con altri sei grandi editori per l’aumento dei prezzi di vendita dei prodotti, ma ora il DOJ ha chiesto una revisione della sanzione. Oltre a quanto già previsto in precedenza, ora a Cupertino dovrebbe arrivare un’ingiunzione che prevede un prolungamento della pena, prorogando fino ad altri 5 anni l’ingiunzione per accordarsi con altri editori.

Il Dipartimento, inoltre, ha chiesto anche che la Apple prenda accordi in maniera singola con i vari editori invece che contemporaneamente siglando accordi su larga scala. Questi due provvedimenti, secondo il DOJ, aggiunti a quanto già in precedenza siglato come sentenza nei confronti della Mela, dovrebbero andare a limitare ulteriori problemi. Resta comunque la necessità, secondo la giustizia americana, di creare un sistema di controllo esterno per tutelare la vendita Apple e assicurarsi che in futuro non ricapiti più di ritrovarsi dinanzi a situazioni analoghe.

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