Le spunte blu nei social sono cominciate ad apparire diversi anni fa ed il loro scopo era quello di permettere una facile individuazione dei profili più autorevoli e seguiti, quindi definiti “verificati”.
Quando un profilo di una personalità rilevante all’interno del social raggiungeva un certo numero di follower il social gli permetteva di verificare il suo profilo attraverso dei controlli, così da ottenere la spunta visibile a tutti gli utenti.
Con il passare del tempo questa pratica che permetteva di identificare i profili reali ed affidabili si è gradualmente distorta a causa delle scelte manageriali soprattutto di Twitter e Meta. Sia su Twitter che su Facebook ed Instagram infatti le spunte blu erano assegnate molto attentamente tramite appunto una verifica dei documenti, cosa che ormai non avviene più.
Le scelte di Elon Musk e di Mark Zuckerberg hanno cambiato le regole di assegnazione delle spunte facendole diventare più un arricchimento per i profili e per le aziende in quanto ora vengono acquistate tramite abbonamenti mensili dal costo variabile che si aggira intorno ai 9-15 euro al mese.
Google ha deciso di riportare le spunte blu al loro splendore originario, offrendo così uno strumento di sicurezza maggiore a tutti gli utenti, migliorando allo stesso tempo anche i funzionamenti di Gmail.
Per Google la spunta blu rappresenta “un solido sistema di autenticazione e-mail che aiuta gli utenti e i sistemi di sicurezza a identificare e bloccare lo spam e consente inoltre ai mittenti di sfruttare la fiducia del proprio marchio”. Questa nuova funzionalità verrà implementata in poche settimane a partire dal 3 Maggio e sarà attivata automaticamente per tutti gli account.
La spunta blu potrà essere richiesta dalle aziende e dai privati attraverso una verifica della propria identità ed andrà ad integrare una funzione già presente dal 2021 che si basa sullo standard BIMI (Brand Indicators for Message Identification).
Grazie a questa novità ogni mail arrivata da un brand autenticato avrà una piccola spunta blu di fianco al nome e ciò consentirà a tutti di capire se dietro ad una mail possa nascondersi una truffa o meno, andando a limitare tutti i danni apportati dalle mail di phishing in cui gli hacker cercano di rubare le identità ad aziende così da sfruttare il loro rapporto di fiducia instaurato con i clienti per impossessarsi di denaro e dati sensibili.