Nel Dark Web ora si gioca con la vita degli animali: questi quelli venduti per produrre una nuova droga | Situazione sempre più critica
Commercio illegale di animali selvatici: ecco cosa nasconde il lato oscuro di Internet. Molte specie protette a rischio.
Cosa cela il Dark Web? Un’accurata ricerca mette in luce i rischi e pericoli che si incontrano navigando nei meandri del web sommerso.
In molti già avranno sentito parlare di Dark Web, parliamo in particolare di una parte della rete inaccessibile per la maggior parte degli utenti. Ancora poco note sono le modalità di accesso a tale sezione del web.
Possiamo dire che al Dark Web si arriva solo tramite alcuni specifici software che permettono la navigazione anonima e quindi, di proteggere la propria privacy. Ed è proprio questo che permette il facile compimento di azioni illegali.
Oltre al traffico di documenti falsi, armi e droghe varie, vi è un nuovo trend pericolosissimo che invade il web sommerso. Stiamo parlando del traffico illegale degli animali.
Dark Web: gravi conseguenze per gli ecosistemi e la biodiversità
Ciò che avviene nel Dark Web purtroppo è difficile da comprendere. Ma grazie ad una ricerca da parte di un’équipe di scienziati dell’Invasione Science & Wildlife Ecology Group alla University of Adelaide (Australia), è stato possibile aver accesso al mercato nero del Dark Web. E proprio qui arriva la terribile scoperta: vendita illegale di circa 153 specie di flora e fauna. La maggior parte di queste, sono inerenti il consumo di sostanze stupefacenti. Come evidenziano gli studiosi, vi è ad esempio il rospo del fiume Colorado che viene ricercato per la presenza di una tossina psicoattiva. “Ci ha sorpreso il fatto che la maggioranza delle specie vengono commercializzate per le loro proprietà stupefacenti e in particolare per i composti psicoattivi”, spiegano gli scienziati. Tra le specie maggiormente ricercate vi è anche la Mimosa tenuiflora, una pianta appartenente alla famiglia delle Febacee che contiene un allucinogeno molto potente. Insomma, parliamo di un mercato che supera ogni regolamentazione della Convenzione sul commercio internazionale.
Commercio illegale sul web sommerso: la preoccupazione dei ricercatori
Ciò che maggiormente desta preoccupazione è il numero molto rilevante di specie oggetto di questi scambi o acquisti. Ma se da una parte questo nuovo commercio è nuovo nel Dark Web, la realtà è un’altra. Questo commercio illegali di piante e animali avviene principalmente alla luce del sole. Attualmente, purtroppo sono ancora pochi gli sforzi messi in campo per evitare tali dinamiche. La finalità dello studio portato avanti dai ricercatori dell’Università di Adelaide è, infatti, proprio quella di far comprendere l’emergenza della situazione. “Il nostro lavoro costituisce una base di riferimento per confrontare la composizione e la frequenza del commercio illegale negli anni a venire, e per comprendere se e quanto le regole sono efficaci”.