Negli Stati Uniti sono arrivati gli annunci sponsorizzati su App Store per iPhone e iPad

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Come era stato già promesso in passato, alcuni giorni fa sono arrivate su App Store (per adesso solo negli Stati Uniti) le sponsorizzazioni delle app, che presto, anche se non sappiamo quando, arriveranno anche qui da noi.

Molti utenti hanno storto il naso verso una pratica alla quale anche Apple stessa, qualche anno fa, era contraria, ma come sempre i danari vincono su tutto, prendendo esempio da Google e dal suo Play Store che già da qualche anno permettono agli sviluppatori di sponsorizzare le proprie applicazioni.

Per rassicurare gli utenti Apple ha fatto sapere che, però, questi annunci non saranno invasivi e che sostanzialmente non andranno a sostituire i risultati normali di App Store; semplicemente, mostreranno applicazioni inerenti a quello che abbiamo cercato, come si può vedere nell’immagine in alto con un’app Calendario ed un’app Mail. Sarà possibile vedere subito che un’app è sponsorizzata perché apparirà su uno sfondo celeste, e non bianco come succede per le applicazioni normali. Questo sistema permetterà, secondo le dichiarazioni, di far conoscere le proprie app anche a sviluppatori più piccoli e indipendenti, che non hanno la possibilità di sponsorizzare le loro creazioni in altro modo. Per pubblicizzare un’app, insomma, questo è il metodo migliore.

Chi ha provato la funzione ci fa sapere che, in realtà, gli annunci non sono tutti uguali, perché per alcune app vengono mostrate solo poche righe di testo, mentre per altre vengono incluse anche le immagini; probabilmente dipenderà da quanto lo sviluppatore paga per essere sponsorizzato. Non solo: gli annunci non compaiono se si cerca un’app specifica, ma solo per app generiche (se io cerco Candy Crush troverà in prima posizione Candy Crush, anche se non è sponsorizzata), per cui io dovrei cercare “Gioco”, “Calendario” o “Ufficio” per trovare gli annunci, così da non essere intralciato quando sto cercando un’app ben precisa.

Personalmente, aggiungo che ci sarebbe un’altra funzione che non avrebbe guastato, e cioè un sistema di ricerca più intelligente e non basato solo sul nome dell’app, un po’ come avviene sul Play Store. Ma mi rendo conto che se, per una cosa del genere, nessuno paga, beh… purtroppo bisogna aspettare.

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