Navigazione privata iPad: quale browser è più sicuro?
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La navigazione anonima da iPad, o navigazione in incognito, è una delle funzioni di iPad più interessanti quando non si vuol far sapere ad altre persone che siti visitiamo dal nostro dispositivo.
Non è una modalità invisibile, nel senso che se qualcuno ci spiasse potrebbe comunque sapere che siti stiamo visitando (e se comunque facciamo un login da qualche parte, siamo rintracciabili) ma teoricamente sul dispositivo non dovrebbe rimanere alcuna traccia della nostra navigazione, che sarebbe quindi sicura per chi volesse reperire informazioni in futuro (in locale o remoto). Cercheremo in questo articolo di scoprire quale browser, tra Google Chrome e Safari per iPad, offra la navigazione in incongnito più sicura.
Safari
Come mettere iPad in modalità incognito ve lo abbiamo spiegato in questo articolo. Per cui, andiamo subito a capire che cosa cambia quando usiamo questa modalità di navigazione.
Safari è molto sicuro nella sua navigazione privata. Nello specifico, non invia alcun dato della nostra navigazione, per cui ciò che facciamo non viene salvato nella cronologia, anche se possiamo scegliere di salvarlo nei preferiti.
Vengono ignorati anche i cookie, per cui non potremo inserire password memorizzate, e se entreremo su un servizio su cui generalmente siamo loggati (Facebook, Amazon), ci entreremo come se non avessimo eseguito il login.
Inoltre, nessun dato della nostra navigazione va su iCloud: non è possibile aprire dai dispositivi collegati le schede aperte nella modalità in incognito.
Google Chrome
Per aprire una pagina in incognito da Chrome, è sufficiente cliccare sul pulsante in alto a destra del browser, e selezionare “Nuova finestra in incognito”.
Dal punto di vista della sicurezza, Chrome si comporta in modo simile a quanto fa Safari.
I cookie non vengono condivisi né trasmessi in modalità in incognito ai siti che vengono visitati, mentre le autorizzazioni concesse in modalità in incognito non vengono salvate, e se visitiamo di nuovo quel sito in modalità “normale” dovremo concederle di nuovo.
Tuttavia, se il browser non memorizza ciò che facciamo, il nostro profilo Google ha accesso a ciò che facciamo per suggerirci, ad esempio, informazioni sulla navigazione e per rendere i risultati simili alle nostre aspettative: questo significa che la modalità in incognito di Google è comunque in incognito, ma prende informazioni dal nostro account.
Possiamo dire, quindi, che anche se di poco Google è meno sicuro di Safari in questa modalità. Non tanto per la sicurezza delle navigazioni da un punto di vista esterno, quanto interno: se do l’iPad a qualcuno che fa una ricerca, lui vedrà comunque i miei suggerimenti, e questo gli da in qualche modo accesso ai miei dati. Per questo motivo, se volete fare una navigazione in incognito Safari è da preferire, come browser.
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