NASA lancia allarme: non lo avremmo mai detto ma nel giro di poco tempo potremmo perdere la Luna | Diverrà irriconoscibile

La Luna sta cambiando aspetto e questo fa preoccupare, e non poco, gli studiosi. Quali potrebbero essere le conseguenze?

Raffreddamento graduale, perdita di volume e crosta con una superficie sempre meno coprente. Sono già 50 i metri di circonferenza persi.

Nelle ultime settimane la NASA si è concentrata soprattutto sull’osservazione della Luna. Pare che il nostro satellite naturale abbia avuto negli ultimi anni un atteggiamento del tutto insolito.

Secondo l’ente, la Luna avrebbe già perso “oltre 50 metri di circonferenza” a causa del progressivo raffreddamento al suo interno. Le conseguenze immediate potrebbero riguardare una notevole deformazione della sua superficie con formazione di faglie associate all’attività sismica.

Continui stress che la Luna non è più in grado di sopportare, causati per la maggior parte da asteroidi e comete che si infrangono sulla sua superficie. Tutto ciò produce una drastica riduzione del volume.

La luna si sta restringendo

Proprio come indicano i ricercatori: “Allo stesso modo dell’uva, che raggrinzisce trasformandosi in uva passa, anche la Luna sviluppa rughe quando si restringe. Ma, a differenza dell’uva, la superficie della Luna è fragile e ciò provoca la formazione di faglie nei punti in cui le sezioni della crosta si spingono l’una contro l’altra”. Si parlerebbe di veri e propri  “lunamoti” che si verificano nel corpo celeste. Questi fenomeno sono causati proprio dall’attivazione delle faglie e possono essere potenzialmente pericolosi per le attrezzature che l’uomo ha costruito proprio sulla Luna per le osservazioni. I terremoti lunari possono durare ore e sono proprio questi a mettere in pericolo le prossime esplorazioni umane. Occorre ora trovare un modo per rendere più sicure le future missioni dell’uomo sulla Luna.

Farside Seismic Suite, la prossima missione sulla Luna

Tra le tante missioni programmate, urge una in particolare che consentirà di poter avere dati certi circa la conoscenza della sismicità, del nucleo lunare e della contrazione globale che ne deriva. L’obiettivo della missione è constatare quali luoghi possano essere particolarmente pericolosi per gli esploratori, al fine di evitarli. “Mentre ci avviciniamo alla data di lancio della missione Artemis III con equipaggio, è importante mantenere i nostri astronauti, le nostre attrezzature e le nostre infrastrutture il più sicuri possibile”, afferma Nicholas Schmerr, professore dell’Università del Maryland. Si tratta, quindi, di una missione dall’elevata importanza proprio perché ciò potrà permettere agli astronauti di avere un quadro ben preciso delle attività lunari in modo da poter evitare le zone più pericolose.