Mozilla Firefox arriva anche su iPad. Ne avevamo bisogno?
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Dopo secoli e secoli dall'uscita dell'iPad, da quando ancora c'erano i telegrafi e il cellulare era il furgone della polizia, Mozilla Firefox è arrivato su iPad. Arriva dopo un lunghissimo periodo di test e beta su Android, e adesso è finalmente disponibile per i nostri dispositivi, dove fa affiancarsi a Safari, che è il browser preferinito, e a Chrome, che è su App Store ormai da qualche anno.
Che cosa offre Firefox in più rispetto agli altri browser? Non tantissimo, in effetti. Si pubblicizza la navigazione privata, la ricerca intelligente, l'accesso rapido ai vari motori di ricerca, che comunque sono tutte sottigliezze che certo non ne fanno una killer app rispetto alle altre simili. Ci sono browser alternativi che offrono cose migliori, e non hanno nomi così celebri.
L'unica feature che può essere utile agli utenti iPad, che peraltro è già presente su altri browser, è la sincronizzazione dei segnalibri e delle schede aperte, che però fa comodo solo agli utenti che utilizzano già Firefox sul computer.
E la personalizzazione, e i plugin che sono stati il punto di forza di Firefox su computer? Beh, non ci sono. Non ci sono e non solo a causa delle limitazioni che Apple impone sui suoi dispositivi, perché non ci sono nemmeno su Android se andiamo a vedere. E, per chi non segue il mercato tecnologico, circa un mese fa Firefox ha dichiarato che presto non ci saranno più nemmeno su computer. O meglio, dovranno essere approvati da Firefox stessa secondo criteri ben precisi, e questo significa che molti dei plugin, che sono fuori delle regole, andranno a scomparire.
Questo aggiunge fuoco sul fuoco al declino dell'applicazione che aveva fatto della personalizzazione il suo punto d forza, personalizzazione che si sta perdendo strada facendo. L'arrivo su iOS, quindi, è una cosa tipepida anche se l'applicazione è gratuita.
Firefox per iPad si scarica dal seguente link, e potete scaricarlo se volete, anche se vi renderete conto che alla fine rimarrete ad utilizzare il “solito” Safari: i link si aprono automaticamente lì, e il nuovo browser non è sufficiente, da solo, a farcelo andare a cercare. Sperando ovviamente che le cose cambino.
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