Microsoft tenta l’archiviazione dei dati informatici… nel DNA!
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Notizia che ha poco a che fare con i nostri iPhone e iPad, ma che sicuramente parla di una capacità tecnologica interessante e, per certi versi, fantascientifica.
Secondo alcune fonti, infatti, Microsoft, una delle principali aziende concorrenti di Apple, sta testando un modo davvero insolito ed impensato di immagazzinare i dati dei nostri dispositivi… Il DNA. Ancora una volta, insomma, la tecnologia sta cercando di riprendere da ciò che la natura ci ha dato.
Perché se ci pensiamo bene il DNA ha una ricchezza di informazioni che è difficile immaginare: con solo quattro “basi”, che possiamo vedere come quattro lettere dell'alfabeto, in uno spazio che è la cellula uovo materna di diametro 0,2 mm (che poi 0,2 è il diametro della cellula uovo ma il nucleo, che contiene il DNA, è ancora più piccolo) ci sono tutte le informazioni su di noi.
C'è scritto come sono fatti e come funzionano i nostri singoli organi, i nostri apparati e i nostri sistemi corporei.
E Microsoft sta cercando di sfruttare questo sistema: un grammo di DNA, infatti, potrebbe contenere qualcosa come 1000 TB di dati, per uno spazio praticamente infinito se rapportato ad esempio al peso di una delle attuali memorie. Possibilità interessanti che, però, si scontrano con importanti limiti, come la difficoltà di creare stringhe di DNA.
Al momento, infatti, realizzare una sola coppia di basi personalizzate, quindi di fatto “scrivere una lettera” con questo sistema ha attualmente un costo di 10 centesimi. Sembrano pochi, ma se consideriamo che un MB sono 1024×1024 lettere… Si capisce bene che non è così semplice utilizzare questo sistema per il futuro, e infatti Microsoft sta lavorando proprio in un'ottica di abbassamento dei costi.
Il sistema sarebbe infatti ben realizzato, molto ben realizzato; il problema è che, in natura, il DNA è lì, è immanente, non viene mai creato o distrutto; nel nostro corpo, il DNA viene solo copiato, ed è questo uno dei limiti principali: per immagazzinare dati, questo dovrebbe essere creato in tempo reale, per cancellarli distrutto. Per un sistema che, al momento, è ancora troppo diverso dalle attuali tecnologie dell'informazione che abbiamo.
Diverso, si, ma assolutamente spettacolare, perché incredibilmente resistente: se si rompesse l'hard disk non ci sarebbero problemi, ad esempio, di recupero dei dati: basta pensare che siamo riusciti a leggere con successo il DNA dei faraoni, i cui corpi sono stati trovati nelle piramidi e morti più di 3000 anni fa!
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