Lords of the Fallen: su iPad lo spin-off che somiglia a Infinity Blade!
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Qualche anno fa, all’uscita di iPad, uno dei giochi più attesi creati appositamente per dimostrare la potenza tecnica di iPad era Infinity Blade, un gioco basato sui combattimenti controllati tramite gesture touch. Un titolo che in tantissimi hanno apprezato, per una serie che però, successivamente, è stata interrotta.
Prende però le sue redini Lords of the Fallen, gioco che rappresenta uno spin-off della serie principale e che si dimostra davvero simile al gioco di Epic.
Sebbene, infatti, sia stata rimossa tutta la parte relativa al movimento e all’esplorazione, gli amanti delle battaglie 1 contro 1 saranno davvero contenti di avere a disposizione un gioco così ben fatto. Le arene in cui si combatte sono davvero ben realizzate (e anche evocative, per chi conosce la serie) e lo stesso vale per i personaggi: tutti i nemici e i protagonisti, che sono tre.
Il gioco ci mette davanti a una serie di ottanta combattimenti sempre più difficili, contro nemici che usano una strategia sempre diversa (e questo contribuisce a migliorare molto la varietà del gioco, che altrimenti risulterebbe monotono); per combattere, dovremo usare gesture che ci permettono da un lato di muovere le armi, dall’altro di sbloccare e di schivare.
La componente ruolistica, invece, in parte rimane e con i premi che vinceremo al termine di ogni combattimento potremo accedere ad una serie di migliorie che ci permetteranno di potenziare alcuni aspetti del nostro protagonista, così da renderlo più potente e da rendere più semplici gli scontri contro gli avversari.
La caratteristica che colpisce maggiormente di questo gioco è aicuramente la grafica: è difficile trovare qualcosa che riesca a spingere così tanto i limiti tecnici dell’iPad, e soprattutto un gioco che riesca a sfuttarli appieno: se vi piace il genere, insomma, è un gioco da non perdere, perché è uno dei migliori che abbiamo avuto modo di vedere negli ultimi tempi; personalmente minsarebbe piaciuto che gli sviluppatori non lasciassero perdere la parte relativa all’esplorazione ma, si sa, non si può avere tutto dalla vita.
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