Indossare un paio di occhiali o giocare a golf sarebbe stato impossibile senza gli esperimenti spaziali della NASA. Forse non tutti sanno che nel nostro quotidiano utilizziamo una serie di prodotti, materiali e strumenti che non si sarebbero mai potuti avere se non fosse stato per la corsa alla conquista dello spazio. I ricercatori, infatti, hanno concepito vari oggetti per la vita nello spazio, ma il loro utilizzo è stato trasposto anche sulla Terra.
L’universo è probabilmente la frontiera più suggestiva per l’umanità. Lo è da sempre, o almeno, da quando abbiamo capacità di risalire indietro nel tempo attraverso le fonti antiche. L’essere umano si è sempre posto domande sull’infinità del blu cosmico. Tutto ciò è stato al centro di teorie e sperimentazioni che sono passati da cambi di concezione abbastanza distanti l’uno dall’altro.
Questo fino a giungere alla vera e propria corsa allo spazio che si è verificata durante la Guerra Fredda e che ha visto il raggiungimento di un obiettivo strabiliante: per la prima volta, con l’allunaggio, l’umanità è riuscita a passeggiare su un corpo celeste diverso dal nostro. Tutto lo sforzo di ricerca che è stato convogliato negli anni all’esplorazione e alla scoperta del cosmo ha avuto anche degli effetti benefici che ci riguardano in senso stretto.
Senza i ricercatori dell’azienda spaziale americana, i gamers di tutto il mondo non avrebbero mai potuto fare affidamento sui joystick: il primo fu concepito per guidare i rover sulla Luna. Ovviamente, la televisione satellitare non sarebbe mai stata inventata. Ma anche le scarpe da ginnastica col cuscinetto d’aria: ovviamente furono concepite prima di tutto per gli astronauti che dovevano passeggiare sulla Luna. Per semplificare la loro vita spaziale vennero prodotti anche i primi aspirapolvere senza fili, così come altri elettrodomestici.
Le leggi dell’aerodinamica applicate allo spazio hanno dato vita anche alle moderne palline da golf. Passando al largo consumo, le lenti anti graffio e in grado di filtrare la luce solare sono state ovviamente pensate in principio per l’elevata esposizione degli astronauti. I microchip, che oggi stanno praticamente all’interno di ogni oggetto, sono stati utilizzati per la prima volta durante le missioni Apollo. Anche i rilevatori di fumo, i filtri dell’acqua in carbonio e il memory foam dei materassi si devono alle ricerche della NASA.