Lavoro ed AI: ecco quali sono i settori che accellerano sull’uso e le compentenze specifiche | Approfittane subito, potrebbe essere la tua migliore decisione

Intelligenza artificiale e lavoro – www.iPaddisti.it

Le AI cambierà radicalmente le offerte del mondo del lavoro dei prossimi 10 anni: quali saranno le figure più ricercate e quali invece dovranno pensare a come reinventarsi

L’AI inizia a diventare una risorsa funzionale allo sviluppo di diverse aziende, ma questo avrà un risvolto inevitabile nel mondo del lavoro. Preoccupati grafici e content creator: verranno sostituiti? Questo è ovviamente impossibile perché le intelligenze artificiali sono strumenti utili a velocizzare e migliorare il lavoro dell’uomo ma per quanto riguarda i lavori creativi non possono sostituire la creatività umana, non sono una ‘coscienza’.

Quali sono allora i lavori che rischieranno? A rischiare sono i lavori d’ufficio, quelli che sono molto schematici e che non prevedono l’utilizzo dell’ ‘idea’, per capirci. Il Sole 24 Ore ha dedicato un approfondimento alla tematica studiando i dati e facendo previsioni sui prossimi 10 anni. Secondo l’analisi, la domanda di lavoro con l’AI aumenterà in 9 settori su 23. Fra questi sono inclusi le telecomunicazioni, le public utilities e la chimica. A cui si aggiungono anche servizi di cura, di educazione, formazione e di gestione delle risorse umane.

Diminuirà invece in altri ambiti: fra questi le banche e le assicurazioni, che hanno già intrapreso il percorso di automatizzazione e digitalizzazione dei servizi, ma anche lavori su mansioni da ufficio, tecnici, conduttori d’impianti e lavoratori della logistica. Si deve pensare al periodo dell’industrializzazione, con l’enorme migrazione della manodopera dal sud al nord per la chiamata da parte delle grandi fabbriche (per esempio la Fiat).

Il cambiamento sull’assetto delle posizioni lavorative nei prossimi 10 anni: secondo gli analisti l’AI cambierà il nostro modo di lavorare

Di anno in anno, la tecnologia andò avanti e il lavoro in fabbrica cambiò rispetto all’idea che ancora portiamo nell’immaginario con ‘Tempi moderni’, il lungometraggio in bianco in nero di Charlie Chaplin che vedeva l’operaio alienato dalla reiterazione infinita della stessa azione nelle catene di montaggio. Le macchine hanno fatto sì che gli operai potessero programmare le macchine per svolgere il loro lavoro, quindi una sostituzione che sicuramente ridusse i posti di lavoro, ma che al tempo stesso migliorò le condizioni dei lavoratori. In un certo senso, le AI ripeteranno il fenomeno, anche nei nostri tempi moderni.

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Nello specifico, l’impennata della domanda riguarderà ingegneri e fisici (+7%), ma anche analisti di mercato e psicologi del lavoro e della formazione (+3%), a cui si aggiungerà la crescita della domanda di profili ad alto contenuto creativo, come architetti, progettisti, pianificatori, ma anche le professioni legate al marketing e alle vendite (+5%). Crescerà poi il numero dei cosiddetti green jobs. Tra le professioni più ricercate ci sono sicuramente ingegneri di fonti di energia rinnovabili e della mobilità elettrica.