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Si ammira con grande emozione il genio di Steve Jobs, meno quello di Bill Gates, oramai completamente sopraffatto dal fondatore della Apple, ma ancor meno si sente elogiare il genio che fu in Olivetti, dapprima Camillo e poi Adriano. Per far rivivere il successo dell’imprenditore e anche di Ivrea, la Atene degli anni ’50 e che cerca sempre di ergersi a capitale dell’informatica in Italia, è stata rilasciata sull’App Store una graphic novel completamente dedicata ad Adriano Olivetti, figlio di Camillo, fondatore nel 1908 della omonima azienda, che fu leader nella produzione di macchine da scrivere e da calcolo.
La graphic novel riprende uno stile molto noir, con i dialoghi scritti con un carattere che riprende moltissimo quello delle vecchie macchine da scrivere, e un disegno molto ombreggiato, quasi sporco, per dare il senso di vetusto. L’intera vicenda, sceneggiata da Marco Peroni e disegnata da Riccardo Cecchetti, gira intorno alla necessità di una ragazza, laureanda, di intervistare Olivetti per la propria tesi: la narrazione è spesso intervallata, infatti, da pagine di testo. Nel fissare l’incontro e nel discutere di tutto il successo dell’imprenditore torinese l’intera graphic novel esalterà la capacità di credere nella comunità da parte di Olivetti e la sua dedizione al personale, parte integrante della fabbrica. La fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.
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