La vita dell’Uomo nelle mani dei robot: addio anche al sesso che tanto adoriamo | stiamo diventando obsoleti
In Spagna per far nascere due bimbe sane è bastato un ago, un laptop e un joystick: il futuro della natalità è nelle mani della tecnologia. La fecondazione in vitro è un settore destinato a crescere negli anni e di sicuro permetterebbe di abbattere i costi. Il dilemma, però, rimane sempre etico.
La tecnologia non smette mai di stupirci. Quando si pensa al futuro, lo si fa sempre come alle due facce di una medaglia. Sulla prima c’è il futuro prossimo, quello più vicino a noi, in cui ci si aspetta sempre che l’innovazione non sia un granché straordinaria. L’altro lato, invece, è quello del futuro più lontano. Basta fare un esempio: il capolavoro di Kubrick 2001 – Odissea nello Spazio risale al 1968.
Anche oggi soffriamo di questo bias cognitivo. C’è però un dato di fatto: le innovazioni tecnologiche si susseguono oggi a un ritmo velocissimo. Per questo viene facile ritrovarsi a pensare che il futuro dell’umanità sia già qui. Proprio in questi mesi il dibattito è più acceso che mai sull’impiego delle intelligenze artificiali e sulle ripercussioni che queste potrebbero avere sulla società umana. Ma un altro tema merita di essere aperto: quello delle fecondazioni in vitro, con tecnologie che stanno raggiungendo risultati notevoli.
L’ago meccanizzato e altre tecnologie: la natalità del futuro
Esistono tantissime startup in giro per il mondo che stanno raccogliendo investimenti sui nuovi metodi legati alla fecondazione in vitro. Per citare qualche nome: Fertilis, Conceiving Life Sciences, IVF 2.0, AutoIVF, Overture Live. Proprio quest’ultima si è resa protagonista negli ultimi giorni, dimostrando come sia possibile inseminare un ovulo attraverso l’utilizzo di un ago meccanizzato pilotato a distanza con un controller della PlayStation. L’esperimento è andato a buon fine e ha permesso la nascita di due bambine sane. Ovviamente, l’avvenimento ha scatenato reazioni contrastanti.
Bisogna immaginare che le possibili applicazioni di un sistema di questo tipo aiuterebbero moltissime persone che hanno difficoltà a concepire figli. D’altro canto, il problema di questo tipo di soluzione rimane l’accessibilità. I primi tentativi di fecondazione in vitro possono fallire. Negli Stati Uniti, dove le nascite in vitro sono il 2% del totale, si calcola che, in media, per concepire un figlio in questa maniera ci vogliano in media 83mila dollari. In Danimarca, invece, dove la pratica è gratuita, la percentuale sale fino al 10%.