La fine della Terra sta arrivando: stavolta non sono le cavallette delle Bibbia a dirlo ma i salmoni dei mari freddi | La previsione è davvero terrificante
L’uomo moderno ha paura della fine del mondo: la Terra gli si sta sgretolando davanti agli occhi e ogni giorno si aggiunge una minaccia, i salmoni preoccupano i biologi
Il cambiamento climatico sta portando modifiche non indifferenti a interi ecosistemi. Non solo gli umani ne risentono, ma l’intera catena alimentare. In particolare, il comportamento dei salmoni ha attirato l’attenzione dei biologi. Il salmone è una specie particolare perché riesce a ‘viaggiare’ molto adattandosi a nuovi habitat. Si è notata una proliferazione ‘eccessiva’ nell’Artico, secondo i biologi un chiaro segnale del cambiamento climatico così repentino che ha spinto la specie a spostarsi e riadattarsi in un nuovo contesto.
Considerato che l’Artico si riscalda fino a quattro volte più velocemente rispetto al resto del pianeta, le specie sono più invogliate a migrare verso queste latitudini più elevate. Quindi ciò crea lo svuotamento di determinati habitat e un sovrapopolamento di altre zone. Raccontato, non sembra essere poi un problema ma in realtà per chi studia e fa ricerca questi segnali non sono affatto positivi.
Le comunità di pescatori che lavorano nell’Artico hanno confermato di aver pescato salmoni chum qua e là negli ultimi decenni, e che adesso invece la loro presenza è praticamente raddoppiata. Con i rilevamenti, e il fatto che queste specie stiano popolando i poli, gli scienziati sostengono che il cambiamento climatico sta galoppando troppo velocemente.
Il cambiamento comportamentale dei salmoni chum è un altro allarme sul clima impazzito
Il comportamento dei salmoni è cambiato: di solito passano la gran parte della vita in mare per poi risalire i fiumi per deporre le uova. Adesso, invece di tornare a deporre le uova nei fiumi d’origine, secondo il team dell’Università dell’Alaska, i salmoni chum si sono spostati verso nord, preferendo i fiumi di quelle zone soprattutto nelle annate più calde. Perché allora fine del mondo a partire dai salmoni?
Certo, sono secoli che si annuncia una possibile fine, ma poi l’Apocalisse non è mai arrivata; questi cambiamenti repentini, però, creano delle vere e proprie nuove colonie di specie. Considerando la velocità con cui l’ecosistema si trova costretto a trovare nuovi equilibri per via delle temperature troppo alte, l’intero ciclo potrebbe stravolgersi creando catastrofi. Gli scienziati hanno infatti appena iniziato a studiare le conseguenze ecologiche dell’arrivo del salmone chum nell’Artico: potrebbe interagire con le specie ittiche autoctone su cui le comunità del nord fanno da tempo affidamento. Potrebbe nascere così una competizione legata alle risorse a scapito della biodiversità.