IVA e bollette energetiche: ecco la “scorciatoia legale” che ti permette di abbatterla | Addio salassi continui
Scegliere di vivere in un condominio può apportare sia costi che benefici, uno di questi è di sicuro il pagamento delle spese comuni che, per quanto vengano divise equamente, possono diventare un salasso per le famiglie.
Durante gli ultimi anni il costo per l’energia e per il gas è aumentato incredibilmente, tanto da quasi triplicare rispetto ai periodi precedenti. Proprio per questo i consumatori hanno cominciato a prestare massima attenzione a ciò che veniva richiesto di pagare.
Se prima della crisi, della pandemia, dell’aumento dell’inflazione e della guerra tra Ucraina e Russia le famiglie riuscivano più agevolmente a pagare ciò di cui avevano bisogno, con l’aumento indiscriminato dei costi ora viene contato ogni centesimo speso.
Ciò ha portato non solo a una maggiore consapevolezza di quanto e dove si spende, ma anche a riforme e normative nuove che garantiscono una più corretta divisione delle spese. Tra queste compaiono ad esempio l’esenzione per l’IMU sulle seconde case anche per le coppie sposate e un’opportunità di risparmio sui costi condominiali comuni.
Generalmente le parti comuni vengono illuminate, pulite e manutenute grazie ai pagamenti dei condomini, i quali però si sono accorti di un’incongruenza piuttosto evidente che ha portato al pagamento di somme ingiustamente richieste per un lungo periodo di tempo.
Come risparmiare sui costi delle bollette condominiali
L’Unione Nazionale Consumatori ha richiesto all’Agenzia delle Entrate alcuni chiarimenti sostanziali, tanto da riuscire ad ottenere uno sconto sull’IVA per quanto riguarda le luci delle parti comuni, la quale scende dal 22% al 10% in quanto ora viene intesa come utenza ad uso domestico. Questa eventualità però viene resa valida solamente a certe condizioni, ecco quali.
Per poter richiedere lo sconto sulla bolletta, il condominio deve contenere unicamente unità residenziali oppure locali commerciali purché queste ultime risultino completamente autonome. L’IVA ridotta può essere applicata quindi “alle forniture di energia elettrica di condomini composti esclusivamente da unità immobiliari residenziali, ossia da abitazioni private che utilizzano l’energia esclusivamente a uso domestico per il consumo finale“.
Come stabilito dall’Agenzia delle Entrate, la richiesta va effettuata tramite dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’amministratore, in cui si dichiara che l’energia viene usata solamente per usi domestici, tenendo conto però che l’Agenzia delle Entrate potrà richiedere la somma per l’IVA mancante nel caso in cui, in sede di verifica, si riscontrino delle mancanze o delle irregolarità che porteranno al decadimento del diritto sull’IVA agevolata.