Crollo dei circuiti bancari in Italia: tassi di interesse in rialzo e nessuna agevolazione per i risparmiatori. Ecco cosa sta accadendo.
L’inflazione non accenna alcun ribasso, discutibile la soluzione della BCE di aumentare la percentuale di tassi.
E’ questo un periodo di grande fermento soprattutto per i correntisti italiani che si ritrovano ad affrontare una situazione particolarmente difficoltosa per i propri conti in banca.
Ciò si verifica perché i circuiti bancari italiani hanno smesso di erogare agevolazioni nei confronti dei loro clienti e questo, naturalmente, ha inciso negativamente sulla condizione dei risparmiatori che ad oggi si ritrovano con conti in down.
Di certo non è d’aiuto la decisione della BCE che ha portato ad un rialzo dei tassi di interesse di circa 25 punti portando il tasso di riferimento al 4%, il tasso sui depositi delle banche al 3,5% e, infine, quello per la lending facility al 4,25%.
Ciò che sta accadendo in questo particolare periodo di crisi era stato precedentemente predetto dalla presidente della BCE, Christine Lagarde, la quale aveva affermato che luglio sarebbe stato il mese dei rialzi. Ad aumentare quindi sarebbero gli interessi ma non quelli sui depositi. Questo ha comportato doppie entrate ai circuiti bancari a causa dei mutui e i risparmiatori, al contrario, hanno visto i loro conti sempre più in ribasso e mai in salita. Attualmente sono previsti continui rialzi, senza alcun periodo di sosta, e questo anche per i mesi a venire. Si potrà sperare in qualche ribasso solo per il 2024-2025, anche se non vi è alcuna dichiarazione ufficiale da parte della presidente.
Nonostante ci siano già delle buone speranze per gli anni a venire, attualmente la parte maggiormente lesa resta quella dei correntisti. Questo perché le banche non offrono troppi incentivi ai correntisti, la BCE ha aumentato i tassi di interesse per invertire il senso di marcia dell’inflazione. E’ per questo che da un lato ciò ha favorito gli istituti di credito e dall’altro buttato giù come birilli i correntisti. Ma ciò non sarebbe l’unica brutta notizia per coloro che hanno depositato i propri risparmi in banca. Infatti, a causa dell’inflazione, molte banche italiane hanno iniziato ad aumentare i costi della detenzione del conto corrente con un aumento, da inizio anno, dall’8% al 26% rispetto allo scorso anno.