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Walter Isaacson, biografo di Steve Jobs e autore, quindi, dell’unico libro attualmente in vendita in maniera autorizzata per parlare della storia del co-fondatore della Apple, ha avuto modo di commentare l’attuale andamento della società di Cupertino, che secondo il suo parere ha perso l’innovazione e la ventata di novità che aveva in un primo momento. Isaacson, infatti, non ha avuto parole gentili per Tim Cook, attuale CEO della Apple, a capo dell’azienda da quando Steve Jobs ha lasciato la carica.
Secondo il biografo di Jobs ora il divario con la Google è importante e l’accordo da parte della Apple con China Mobile non può pareggiare quanto fatto con la compagnia di Mountain View che ha rilevato l’intero pacchetto di Nest: «L’acquisizione di Nest da parte di Google ha permesso all’azienda di dimostrare quanto sia forte l’intenzione di connettere in maniera immediata tutti i nostri dispositivi: l’obiettivo finale è quindi chiaro. Google si troverà in vantaggio quando sarà necessario connettere definitivamente una rete di dispositivi al nostro servizio. Basti pensare che ora in Google lavorerà Tony Fadell, che era uno della squadra di creazione dell’iPod: conosce bene cosa significa innovare, dato che lo faceva alla Apple. Quando questa innovava. Ora andrà in Google perché era nel progetto Nest».
Lo dice con malinconia, Isaacson, che Apple non innova più. Steve Jobs, secondo lui che ne ha raccontato e scritto la storia, avrebbe voluto realizzare qualcosa di realmente innovativo, piuttosto che focalizzarsi sui prossimi nuovi prodotti che annoverano, ad esempio, l’iWatch e cercare di sovvertire ancora una volta l’ordine del settore tecnologico, così come fece con l’intero marchio Apple. Tim Cook, quindi, per il momento rimane un uomo con poca voglia di innovare. Un’opinione dura, ma giustificata per il biografo. Voi vi rivedete in questo giudizio?
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