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La tecnologia non è fatta solamente dagli iPhone e dagli iPad. Oggi, infatti, ci stiamo circondando di tantissimi prodotti tecnologici di tipo diverso che, in misura differente, ci aiutano a vivere meglio nella vita di tutti i giorni. Tra questi prodotti ci sono i robot aspirapolvere, dei veri e propri concentrati di tecnologia che sono in grado di girare la nostra casa aspirando la polvere per terra, e quando hanno finito di tornare in automatico alla posizione di ricarica.
Tra le aziende che li producono, iRobot è una delle più famose con la sua serie Roomba, i cui dispositivi più avanzati riescono a creare una mappa della casa, per migliorare le operazioni di pulizia. Un sistema smart e utile, specie per chi non è in casa, anche se la società sembra voler fare un passo in più: avrebbe infatti intenzione di condividere con altre aziende, tra cui Apple, la mappa della nostra casa.
In realtà, non c’è nulla di losco dietro a tutto questo: iRobot chiederebbe all’utente se vuole questo ma, secondo il presidente della società, l’utente risponderebbe sicuramente di si: i dati della casa potrebbero essere sfruttati da sistemi come HomeKit per conoscere la disposizione degli oggetti, i punti di luce, la struttura della casa. In questo modo le app potrebbero suggerirci dove mettere dei dispositivi (come HomePod, non ancora rilasciato da Apple), dove mettere un condizionatore per risparmiare energia ottimizzando il flusso d’aria, oppure dove mettere delle lampadine smart per massimizzare l’effetto. Con la mappa della casa su iPad, possiamo anche segnare dove abbiamo lasciato un oggetto (tipo le chiavi) e sapere dove le abbiamo messo, ma anche tracciare i nostri movimenti per sapere dove ci siamo spostati la sera prima e cercare così oggetti che non troviamo più.
Fantascientifico? Abbastanza. In realtà, per adesso questo è solamente un rumor, per cui non sappiamo se questa cosa si concretizzerà, anche se sapere che qualcuno, chissà quando e chissà come, conosce perfettamente la nostra casa, la disposizione degli oggetti e i nostri movimenti, in una specie di Grande Fratello volontario, non è proprio il massimo: voi che cosa ne pensate?
Aggiornamento: in seguito alla pubblicazione dell’articolo, siamo stati contattati dall’azienda iRobot che ha richiesto una correzione dell’articolo. Nel testo si parlava di “vendere i dati ad Apple” (adesso abbiamo corretto), mentre l’azienda ha chiarito che non ha intenzione di vendere, bensì di condividere i dati con altre aziende tecnologiche.
Di seguito il comunicato fornito dall’azienda per fugare ogni dubbio relativamente alla questione:
iRobot non vende i dati dei clienti. Gli utenti per la nostra azienda vengono sempre al primo posto. Non violeremmo mai la fiducia dei nostri clienti vendendo o sfruttando i loro dati personali, inclusi quelli raccolti dai nostri prodotti connessi. Finora, i dati raccolti da Roomba hanno consentito di pulire efficacemente la casa e di fornire all’utente informazioni sulle prestazioni di pulizia del dispositivo. iRobot ritiene che in futuro questi dati potrebbero offrire un valore ancora maggiore ai clienti, consentendo alla casa intelligente e ai dispositivi al suo interno di funzionare meglio, ma sempre a seguito del loro esplicito consenso.
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