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Abbiamo parlato a più riprese delle straordinarie proprietà pedagogiche dell’iPad, ma qual è precisamente l’impatto che esso ha sul cervello di un bambino? Con la rapida diffusione che il dispositivo Apple ha conosciuto nell’ambiente domestico, infatti, gli scienziati di tutto il mondo hanno cominciato a porsi domande su quale sia il vero apporto che un iPad può fornire ad un infante.
In modo particolare gli studi effettuati finora hanno paragonato gli effetti del tablet Apple con quelli della televisione, che per anni è stata la principale forma di intrattenimento educativo pur presentando numerose controindicazioni. Gli scienziati, infatti, sono mossi dalla speranza che l’iPad possa aiutare i più giovani ad imparare in modo molto più efficace, unendo le capacità dei comandi touch con le limitate dimensioni dello schermo, che costringono i bambini a concentrarsi e interagire con ciò che si presenta loro davanti.
Daniel Anderson, professore di psicologia presso l’Università del Massachusetts, ha condotto studi sui bambini e sulla televisione per oltre 30 anni. Intervistato dal Wall Street Journal, ha dichiarato che quello televisivo è uno strumento pedagogico imperfetto dal momento che i giovani non capiscono cosa mettere a fuoco, distogliendo lo sguardo dallo schermo anche 150 volte in un’ora.
Al contrario, alcune prime indagine hanno dimostrato che i piccoli di età compresa da 4 e 7 anni sono stati in grado di conseguire progressi importanti utilizzando le applicazioni del tablet, come ad esempio notevoli passi in avanti nella varietà lessicale adoperata. Dopo appena due anni è presto per dare giudizi certi sulle capacità educative dell’iPad, ma tutti i segnali raccolti finora fanno pensare a una vera svolta rispetto ai tradizionali metodi adoperati.
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