Assegno di Inclusione: ecco tutti gli accorgimenti da considerare affinché la domanda possa andare a buon fine.
Particolare attenzione alle stime del proprio ISEE. Potrebbero esserci degli errori che non vi consentiranno di accedere al sussidio.
Avete mai sentito parlare della richiesta dell’Assegno di Inclusione? Se la risposta è negativa, significa che state perdendo una grande opportunità di ricevere un super bonus da 500 euro al mese.
Non tutti, purtroppo, si aggiornano costantemente rispetto a quelle che sono le novità per i cittadini. Proprio per questo, noi saremo qui a mostrarvi diverse agevolazioni che potreste richiedere per arrotondare le spese mensili.
Una di queste, riguarda proprio l’Assegno di Inclusione. Ma, attenzione, anche se avete tutte le caratteristiche che vi rendono il perfetto beneficiario, alcuni cittadini non stanno ricevendo tale assegno a causa di un errore. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
Uno degli errori comuni che comporta la mancata ricezione dell’Assegno dell’Inclusione, riguarda proprio l’indicatore ISEE. Può capitare che questo indicatore sia più alto del dovuto e che, per questo motivo, blocchi la ricezione dei bonus. Si tratta di anomalie che possono nascere nel momento in cui si richiede il rinnovo dell’ISEE. Se tale indicatore risulta più alto del dovuto, cosa bisogna fare? La vostra soluzione sarà l’ISEE corrente. Si tratta di un modello aggiornato ai redditi e trattamenti percepiti negli ultimi 12 mesi o negli ultimi 2 mesi. Questo tipo di attestazione, in genere, viene richiesta nei casi in cui il cittadino debba fruire di agevolazioni riguardanti servizi socio assistenziali e anche per determinare la contribuzione ai ticket sanitari.
Quando parliamo di Assegno d’Inclusione, facciamo riferimento ad una misura di sostegno pensata dal governo e rivolta ai cittadini. Tale misura è prevista soprattutto per i nuclei familiari che hanno all’interno della propria famiglia un componente disabile, minorenne, con almeno 60 anni di età o che risulti inserito in un programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali. Affinché si possa mirare a tale aiuto, bisognerà compilare e presentare all’Inps un’autocertificazione. Secondo quanto affermato dalla società stessa: “è stato pubblicato un servizio nel portale istituzionale denominato – Validazione delle certificazioni Adi – attraverso il quale l’amministrazione pubblica competente può validare la dichiarazione, indicata nella domanda Adi, relativa alle certificazioni attestanti le condizioni di svantaggio”. Per chi già avesse effettuato la domanda, i pagamenti potrebbero iniziare ad essere disposti entro la fine di questo mese.