[adrotate banner=”1″]
Due notti fa la rete americana ABC ha mandato in onda iFactory, la tanto attesa inchiesta che ha portato i telespettatori all’interno delle fabbriche cinesi della Foxconn, dove vengono realizzati i dispositivi Apple.
Il video ha rivelato elementi interessanti sul processo e le modalità di produzione di iPad, iPhone e quant’altro. Ad esempio è stato possibile apprendere che, mentre la maggior parte dei dispositivi Apple è realizzata tramite un sistema produttivo automatizzato, il lavoro dietro agli iPad è quasi completamente manuale.
Il quadro complessivo non è risultato certamente drammatico, in parte probabilmente perchè i responsabili della Foxconn sono stati preventivamente avvisati circa l’indagine. Alcuni tra gli elementi più interessanti emersi: una paga da 1.78 dollari ad ora (aumentata proprio di recente), turni lavorativi da 12 ore con due pause per i pasti, pagati dai dipendenti circa 70 centesimi, e la possibilità di affittare una posto letto in dormitori aziendali per 17,50 dollari al mese. Inoltre le strutture sono parse adeguate, dotate persino di piscina ed aula didattica dove prendere lezioni (di inglese, ad esempio).
Se è da una parte possono circolare dubbi circa la veridicità delle informazioni emerse dall’inchiesta ABC, secondo i detrattori studiate a tavolino e fuorvianti, bisogna anche ricordare che Apple stessa ha finanziato con 250.000 dollari una società privata, la Fair Labor Association, che si sta già occupando di indagare sulla vera natura degli stabilimenti Foxconn attraverso una serie di ispezioni a sorpresa.
[adrotate banner=”2″]