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Nell’ultimo periodo sono stati rilasciati tantissimi aggiornamenti di iOS, molti dei quali volti a risolvere diversi tipi di errore del sistema operativo.
Tanti, troppi errori che hanno portato sfiducia negli utenti, che vedono messa a rischio l’esperienza di utilizzo dei dispositivi Apple; per questo motivo, stando alle voci di corridoio, Apple avrebbe deciso in corsa di cambiare i piani per iOS 12, il nuovo sistema operativo che verrà presentato durante l’estate.
Infatti, inizialmente erano previste diverse novità per la prossima versione del sistema, ma sembra che Apple si stia concentrando più sulla stabilità e sul miglioramento delle prestazioni, anche sugli iPhone e iPad più vecchi, che sull’introduzione di funzioni innovative che arriveranno, presumibilmente, in iOS 13.
Le novità presentate negli ultimi anni, infatti, sono tante e molte di esse non sono state sfruttate a dovere, per cui l’azienda riterrebbe superbo introdurre ancora altre nuove funzioni che, poi, non sarebbero sfruttate come si deve ponendo invece il fianco a problemi di sicurezza.
Naturalmente, tutte queste informazioni derivano da fonti assolutamente non ufficiali, che non sanno quali erano i piani originali per iOS.
Questa notizia dovrebbe far piacere oppure no agli utenti? La risposta, naturalmente, è dipende. Per chi si aspetta sempre nuove funzioni ovviamente le cose non saranno positive, perché le novità potrebbero essere “sotto tono”; bisogna considerare anche, però, che la maggior parte degli utenti sfrutta i propri dispositivi non tanto per provare le innovazioni introdotte, quanto nella vita quotidiana, per mezzo di funzioni utili nella vita di tutti i giorni.
Per esempio, molti di noi utilizzano Google Maps, ma forse qualcuno ha usato ARKit solo un paio di volte, per vedere come funzionava, e poi non lo ha aperto mai più. Questo significa, nel complesso, che è molto più utile poter utilizzare le applicazioni “normali” bene, senza errori, rallentamenti o blocchi, che non le funzioni aggiuntive che tanto non avremmo utilizzato comunque.
Forse questa scelta, quindi, non è del tutto azzardata.
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