C’è vita oltre la Terra? Una missione potrebbe adesso darci una risposta definitiva. Ma di cosa si tratta in particolare?
Si tratta forse di una delle esplorazioni spaziali più ambiziose. L’obiettivo è di ricercare tracce di vita nello spazio.
Si è sempre più vicini dallo scoprire i segreti dell’universo. Ed è proprio per questo che gli scienziati hanno deciso di prestare maggiore attenzione alle spedizioni volte a scoprire se esistono o meno piccole forme umane anche negli altri pianeti.
Al centro dell’attenzione, nell’ultimo periodo, vi è la luna Europa che, con tutte le probabilità sarà la protagonista di un’esplorazione che potrebbe partire proprio negli anni a seguire.
E mentre iniziano a pensare ai primi preparativi, sbuca fuori un primo piano d’intervento che prevede la progettazione di sottomarini in miniatura. Ma a cosa serviranno precisamente? Continuate a leggere per scoprirlo.
Oltre la luna Europa, di particolare interesse per gli scienziati è anche Encelado, il satellite di Saturno. Secondo gli esperti, è possibile che sotto la superficie di questi due mondi si celino degli oceani profondi che potrebbero ospitare nuove specie viventi anche se lo spesso strato di ghiaccio ne rende difficile l’accesso. Proprio per questo, il team di sviluppo sta lavorando per cercare un modo per riuscire a bypassare lo strato di ghiaccio ed esplorare le profondità dell’oceano. Tra le prime idee vi è quella di costruire dei sottomarini minuscoli che abbiano la possibilità di passare attraverso allo strato di ghiaccio sciogliendolo.
Nel fare ciò, gli scienziati hanno iniziato a pensare anche dove iniziare a sperimentare l’azione dei mini sottomarini e parliamo proprio dell’Antartide, la terra dei ghiacci. Insomma, ottimo territorio dove iniziare la fase di test. In particolare, la prima parte del progetto prevede la costruzione di un particolare veicolo in grado di creare un passaggio per i sottomarini evitando possibili collisioni con ghiaccio. Anche per i sottomarini saranno necessari diversi anni di prove e di studi per comprendere come costruire un veicolo di dimensioni davvero ridotte e che nel mentre possa resistere alle forti pressioni degli oceani. Il capo dell’ambizioso progetto, Ralf Bachmayer, ha così spiegato la difficoltà di tale programma: “La miniaturizzazione è la sfida principale dello sviluppo”.