Quando Apple presentò ufficialmente il nuovo iPad, molte persone rimasero colpite del fatto che il tablet fosse più spesso e pesante del precedente modello.
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Si tratta di una cosa “non da Apple” e comunque un po’ inedita nel settore informatico, dal momento che spesso l’evoluzione dei componenti interni porta ad uno spessore e peso inferiori rispetto ai precedenti modelli. Pensiamo ad esempio alla concorrenza Android, dove non si ferma la corsa dei produttori su chi è in grado di commercializzare il tablet più spesso e più leggero di sempre.
Stando a quanto svelato dal CEO di DisplayMate, Raymond Soneira, in origine il nuovo iPad doveva essere più sottile e più leggero rispetto all’iPad 2, tuttavia dei problemi di produzione avrebbero costretto gli ingegneri di Apple a scegliere il “piano B”:
“Il piano era di usare la nuova tecnologia chiamata IGZO di Sharp che, con la sua superiore mobilità elettronica avrebbe permesso di creare transistor molto più piccoli ed elementi di circuito molto meno voluminosi. Che l’iPad 3 rappresenti un piano B è certo. Hanno spinto il silicio amorfo al più alto grado di densità di pixel per pollici mai visto. Ma la quantità di luce che fuori esce non è sufficiente. Per questa ragione hanno dovuto raddoppiare i LED e hanno dovuto anche installare una batteria col 70% di capacità in più.”
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