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L’idea che sta alla base di questo post ricorda un po’ alcune situazioni viste nella serie Black Mirror, ma scaturisce dalle diverse idee che gli sviluppatori stanno portando avanti a partire da ARKit, la piattaforma per la realtà aumentata Apple che sarà disponibile da Settembre sui nostri dispositivi e che, probabilmente, diventerà mai come allora una costante nella vita di tutti i giorni.
Come abbiamo già visto, questa idea scaturisce dai video pubblicati dagli sviluppatori (e raccolti qui, per chi fosse interessato) che stanno diventando sempre più fantasiosi ma anche, in certi casi, davvero incredibili.
Uno dei più particolari è il video in cui ARKit permette di entrare in una realtà parallela tramite un portale dimensionale, mentre un altro è quello che mostra due giocatori di basket in una stanza a dimensioni reali; sembrano essere davanti all’osservatore, ma in quella stanza non c’è nessuno, a parte chi riprende!
Ora, bisogna pensare che questi video sono fatti da uno smartphone, per cui basta spegnerlo per non trovarsi fuori dalla realtà, ma queste tecnologia potrebbe essere integrata, in futuro, anche su dispositivi diversi come, ad esempio, degli occhiali o delle lenti a contatto.
Con occhiali che potrebbero filtrare tutto ciò che vediamo, tramite fotocamere, e diventare così un ibrido tra la AR e la VR, come vediamo nel video del portale dimensionale, potremmo assistere davvero, in futuro, a qualcosa di incredibile che oggi non possiamo immaginare.
Ad esempio, sarebbe possibile vedere sulla nostra poltrona l’ologramma di una persona che parla, che sembra essere lì con noi anche se si trova a 2.000 chilometri di distanza. Potremmo vedere una partita di calcio in casa nostra, sul pavimento o direttamente nello stadio, dalle varie angolazioni, o ancora potremmo visualizzare sulla parete di casa nostra un televisore 55 pollici che in realtà non c’è, è solo presente come oggetto della Realtà Virtuale. Oppure, il navigatore potrebbe sovrapporre alle strade delle frecce con la direzione da intraprendere mentre si guida. O, ancora, potremmo creare in casa nostra una “stanza magica” che nella realtà non esiste.
Qualcosa di incredibile, forse mancata da Microsoft qualche anno fa con le HoloLens, troppo costose, ma che con un sistema alla portata di tutti come ARKit potrebbe diventare di uso comune, esattamente come hanno fatto i Social Network che, 10-15 anni fa, erano qualcosa di inimmaginabile mentre oggi non riusciremmo a vivere senza.
Voi quale pensate possano essere le implicazioni a medio-lungo termine di una tecnologia come questa? Possiamo iniziare a pensare che la fantascienza è molto più vicina di quanto possa sembrare?
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