Gli attacchi hacker ai siti istituzionali sembrano non voler finire, dopo un periodo di pausa infatti il gruppo terroristico russo ha rivendicato un’azione che ha colpito un sito importantissimo per l’Italia.
Nell’ultimo anno sono stati diversi i siti presi di mira dai cybercriminali ed i loro attacchi non hanno coinvolto solo l’Italia ma è stato generalizzato a tutte quelle nazioni che si sono schierate a favore dell’Ucraina durante la Guerra.
Il gruppo NoName è un insieme di hacker filorussi che da tempo si sta scontrando con l’Europa tramite attacchi informatici che hanno lo scopo di impedire l’accesso o la piena funzionalità dei siti web. Durante questi mesi gli hacker sono riusciti ad abbattere i siti di diversi ministeri, come il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quello degli Esteri, quello della Difesa, il sito dei Carabinieri ed anche il sito del Consiglio superiore della magistratura.
Gli attacchi sono stati spesso effettuati in concomitanza con incontri da parte dei vertici del governo e con le dichiarazioni della Premier Meloni sin da Marzo 2022, momento in cui l’Ucraina è stata invasa dai carriarmati Russi.
Generalmente il gruppo usa vari canali social ed app di messaggistica per rivendicare i lavori, scrivendo comunicati brevi ma significativi, come: “La vittoria sarà nostra“, oppure “Quanti siti italiani pensate che saranno vittime dei nostri disagi oggi?”.
L’ultimo evento risale a pochissimi giorni fa, quando il sito dedicati alla carta d’identità (cartadiidentita.interno.gov.it) ha smesso inaspettatamente di funzionare. Secondo la versione del Governo tale disagio è dovuto ad un semplice malfunzionamento dovuto all’assenza di rete internet, i cavi infatti risulterebbero danneggiati a causa dell’incendio divampato nella stazione Tiburtina, sede in cui si trovano anche i collegamenti con la fibra ottica.
Online il gruppo NoName russo ha già dichiarato sul canale Telegram che il tutto fosse stata opera loro, dichiarando: “L’Italia è pronta a fornire sostegno materiale all’Ucraina, ma attende passi decisivi dagli alleati. Non è affatto un Paese indipendente. Fortunatamente, il nostro team è in grado di prendere decisioni da solo, siamo andati nello spazio internet russofobico italiano e abbiamo ucciso un sito web di carta d’identità elettronica”.
Anche se il Governo rimane fermo nel sostenere la propria tesi, gli italiani sono preoccupati per quanto riguarda la salvaguardia dei propri dati in quanto, qualora i cybercriminali continuassero il loro lavoro, potrebbero entrare in possesso di molte informazioni private da rivendere poi nel darkweb.