Grazie ad una USB nel cranio torna a parlare: il miracolo tecnologico per i malati cronici che dona ritrovata felicità | Speranze accese sulle nuove cure
Uno dei tanti vantaggi apportati dall’innovazione tecnologica è il sostegno dedicato alle persone che ogni giorno convivono con delle disabilità più o meno invalidanti.
Tra protesi per gli arti che si muovono al minimo impulso, sostegni per regolarizzare il battito del cuore e dispositivi per amplificare i suoni, la tecnologia nel tempo ha aiutato molte persone a convivere più agevolmente la propria condizione.
Recentemente è stata compiuta un’altra impresa rivoluzionaria dai ricercatori dell’Università della California, San Francisco (UCSF) e dell’Università, Berkeley, (UC Berkeley), i quali sono riusciti a creare un nuovo sistema di comunicazione per le persone paralizzate.
Grazie a questo nuovo prodotto, una donna colpita da un ictus e impossibilitata a parlare in quanto paralizzata, ha trovato una nuova voce. Il tutto è stato possibile grazie alle ICC, Interfacce Cervello Computer, che riescono a percepire i segnali prodotti dal cervello e a trasformarli in segnali per i computer.
La tecnologia ICC viene utilizzata sin dagli anni ’70 e grazie agli investimenti delle aziende private stanno facendo passi da gigante, donando nuova speranza anche a chi, senza aiuti, sarebbe costretta a sopravvivere in solitudine, con l’impossibilità di comunicare.
Paziente paralizzata torna a parlare grazie alla tecnologia
Questo dispositivo è riuscito, in pochissime settimane di addestramento, a tradurre gli impulsi che avrebbero dovuto portare al movimento dei muscoli a dei processori che le hanno permesso di parlare attraverso un’interfaccia basata sull’AI. Il sintetizzatore vocale, associato all’avatar iper-realistico, hanno ridato voce alla paziente, un po’ come è accaduto con la voce degli artisti defunti che sono diventati protagonisti di cover molto singolari.
Per rendere l’esperienza ancora più completa, i ricercatori hanno affidato la creazione dell’avatar a Speech Graphics, l’azienda famosa per aver sviluppato l’animazione facciale per Halo Infinite e The Last of Us Part II, riuscendo così a creare un modello che potesse seguire in tempo reale l’input del computer per facilitare ancora di più la comunicazione della paziente.
Michael Berger, CTO e co-fondatore dell’azienda, ha dichiarato: “Creare un avatar digitale che può parlare, esprimere emozioni e articolare in tempo reale, collegato direttamente al cervello del soggetto, dimostra il potenziale dei volti guidati dall’IA ben oltre i videogiochi. Ripristinare solo la voce è impressionante, ma la comunicazione facciale è così intrinseca all’essere umano, e ripristina un senso di incarnazione e controllo alla paziente che ha perso tutto questo”.