Granchio Blu: il terribile crostaceo che sta devastando le coste e la fauna Italiana ora non ha più segreti | Questa tecnologia militare riuscirà a salvarci
Un progetto di ricerca tutto italiano sta cercando di scoprire di più sui famigerati granchi blu: ecco la tecnica innovativa. Il tutto si basa su un metodo molto simile a quello utilizzato dalle compagnie telefoniche per diffondere il segnale. Questa tecnica si chiama telemetria acustica ultrasonica, e prevede il posizionamento di alcuni trasmettitori che entrano in contatto con i ricevitori. Ecco come funziona.
La conoscenza della natura implica l’utilizzo di strumenti sempre più intelligenti da parte dell’essere umano. Nello studio del regno animale, poi, diventa importante trovare un metodo per seguire gli spostamenti dei soggetti senza influenzarne il comportamento: ecco la telemetria acustica ultrasonica.
Negli ultimi tempi abbiamo imparato a conoscere il granchio blu. Questo animale marino si sta diffondendo nelle acque vicine alla nostra penisola, cibandosi della fauna locale e causando ingenti danni all’ecosistema e ad altre attività. Per comprendere come questa specie sia arrivata, nel giro di qualche anno, a diffondersi in maniera così ampia nelle acque italiane, alcuni ricercatori hanno sviluppato un sistema ingegnoso.
Fino a qualche anno fa, quando si voleva studiare il comportamento di un animale marino, la prima cosa da fare era immergersi per recuperarne un esemplare. Questo veniva poi etichettato e seguito da vicino dai sommozzatori. Il problema di questo metodo, però, è che riduce lo studio al comportamento dell’animale nelle vicinanze di un essere umano. Lo step successivo è quello della telemetria acustica ultrasonica.
Lo studio dei granchi blu con i trasmettitori e gli ultrasuoni
Questa nuova tecnica utilizzata dagli esperti dell’Istituto per lo Studio degli Impatti Antropici e Sostenibilità in Ambiente Marino appartenente al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IAS) permette di rilevare gli spostamenti e i comportamenti dei granchi blu in maniera incredibilmente precisa. Basta semplicemente posizionare dei ricevitori, i quali hanno una potenza di rilevamento che varia dalle decine alle centinaia di metri in base alle condizioni oceanografiche.
Su alcuni esemplari vengono fissati dei trasmettitori. Grazie alle triangolazioni e ai rilievi effettuati ogni due minuti, nell’arco di dodici mesi si possono ricostruire abitudini e spostamenti dei granchi blu e, potenzialmente, di qualsiasi animale. Il periodo di acquisizione dei dati terminerà a dicembre 2023. Poi, ci vorranno circa due mesi perché questi vengano elaborati e sistematizzati in una ricerca pubblica. A quel punto, potremo capire di più sui comportamenti del granchio blu, cercando di capire quanto il cambiamento climatico abbia avuto un ruolo sulla sua diffusione.